Negata anche la possibilità di istituire una commissione consiliare di confronto politico sul litorale romano. E’ di nuovo battaglia, tra maggioranza e opposizione in seno all’assemblea capitolina, sullo spinoso tema della sottrazione delle deleghe attinenti alla gestione delle spiagge e all’esercizio di altri poteri al X Municipio di Ostia.
Un altro passo indietro sul decentramento di poteri per Ostia, no della maggioranza a una commissione consiliare speciale per il litorale
Deleghe e poteri fagocitati dal Campidoglio attraverso un iter di progressiva demolizione di un percorso di decentramento amministrativo iniziato almeno negli Anni Novanta.
A lanciare l’allarme su questo ulteriore passo falso è Fratelli d’Italia che, per voce del consigliere in assemblea capitolina, Mariacristina Masi protesta contro la bocciatura della proposta di “istituire una Commissione Speciale Litorale, da parte della Commissione permanente competente, segno evidente della volontà di procedere nelle stanze della Giunta, continuando a tenere all’oscuro su tutto ciò che riguarda il Litorale. Basti pensare che attendiamo inutilmente da mesi una commissione in cui poter parlare della stagione balneare 2025 ormai alle porte”.
Lo schiaffo del PD a una gestione più vicina ai bisogni dei residenti
L’esponente di centrodestra, prendendo atto dell’”ennesimo schiaffo del PD e della sinistra tutta alla nostra meravigliosa Ostia” adombra, inoltre, il sospetto che “si stia valutando di cambiare la commissione permanente competente e di rivedere così chi dovrà effettivamente occuparsi del litorale” a dimostrazione del fatto di “avere improvvisato la decisione di riportare le deleghe al Campidoglio senza avere la minima idea di come gestirle”.
Per inquadrare i termini della questione occorre riannodare le tappe precedenti di una storia decisamente travagliata.
Nel mese di luglio del 2022, con un colpo di spugna, il Pd e i partiti alleati nel parlamentino del X Municipio approvano a tambur battente un documento che cancella l’articolo 13 del Regolamento sul decentramento amministrativo restituendo al Campidoglio la delega sulla gestione delle spiagge. E questo in controtendenza rispetto alla sempre maggior devoluzione di poteri attuata dal centro a vantaggio delle periferie negli altri municipi della capitale.
Si trattava ‘soltanto’ di un parere evidentemente sollecitato dalla Giunta capitolina per accentrare la gestione degli arenili e di quanto gravitava attorno a quella degli stabilimenti balneari.
Le tappe pregresse
Ma il vero colpo di grazia arriva martedì 31 ottobre del 2023 quando il Consiglio comunale di Roma Capitale approva con il voto favorevole del Pd e del consigliere del M5S, Paolo Ferrara (addirittura in contrasto con i colleghi di partito di Ostia) un’ulteriore delibera riguardante “l’abrogazione dell’articolo 13 rubricato ‘Litorale’ e conseguente (ri)attribuzione della stessa materia alle competenti strutture centrali di Roma Capitale”. Votano contro Fratelli d’Italia, Azione e Italia Viva.
Le manovre di progressiva esautorazione del X Municipio
La delibera approvata dalla singolare maggioranza Pd-M5S cancella i quattro commi relativi alle competenze per la gestione delle spiagge con il risultato che, da allora, il Campidoglio si è occupato al posto del Municipio locale di “istruttoria ed elaborazione dei progetti di assetto e valorizzazione del litorale e dei relativi atti di esecuzione, d’intesa, ove occorra, con l’Ente gestore della riserva naturale statale del litorale romano; attività relative alla manutenzione del Canale Pescatori; elaborazione di eventuali proposte di adeguamento e modifica, nonché l’attuazione del Piano di Utilizzazione degli Arenili”.
Alla Giunta Municipale è stato sottratto “l’esercizio di tutte le funzioni amministrative inerenti il demanio marittimo, ivi compresi i poteri di vigilanza e di polizia amministrativa-demaniale”.
Il Municipio è stato quindi esautorato dalla possibilità di “assicurare la salvaguardia e la tutela del paesaggio e della salubrità ambientale della zona del litorale di propria competenza”, ma soprattutto della competenza, riassorbita dal Comune di Roma Capitale, delle “attività istruttorie e del rilascio delle licenze per gli stabilimenti di balneazione”.
Una battuta d’arresto che ha cancellato anni di battaglie incentrate sulla devoluzione delle competenze a livello locale. Da quelle condotte da Marco Pannella, mini-sindaco di Ostia nel 1992, quando ottenne il riconoscimento di poteri speciali per il municipio costiero e poi del sindaco Gianni Alemanno che inserì quei poteri speciali nel Regolamento sul decentramento.
Si arriva così al niet, votato oggi, lunedì 14 aprile, dalla Commissione permanente in seno all’assemblea capitolina, alla proposta di FDI di concedere almeno uno strumento politico di confronto attraverso l’istituzione di una Commissione Speciale Litorale.
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