Prelievi a rischio in un Postamat del quartiere di Torpignattara dove alcune persone lamentano di aver prelevato banconote macchiate di blù di vario taglio.
Gli utenti non sanno a chi rivolgersi e non è scontato che le banconote macchiate di blù vengano sostituite
Sembrerebbe di essere a Londra con importi da 5 sterline azzurri stampati sull’effigie della regina Elisabetta II se non fosse per la tinta inchiostro che ha coperto quasi completamente danaro ritirato tra ieri e oggi, domenica 13 aprile, al bancomat di Poste Italiane di via Gabrio Serbelloni 18.
Immediato il tam tam scattato nel quartiere situato nella periferia est della capitale, per impedire ad altri potenziali fruitori dello sportello automatico di ritrovarsi tra le mani banconote non spendibili.
Il problema è aggravato dal fatto che non sembrerebbero disponibili numeri di emergenza a cui rivolgersi per sapere come recuperare il dovuto e far spegnere lo sportello automatico in attesa che, domani, l’ufficio postale provveda a risolvere il malfunzionamento.
C’è chi si è già rivolto al commissariato e ai carabinieri di zona che si sarebbero limitati a consigliare di rivolgersi alla sede dello stesso ufficio per segnalare il guasto.

A parte l’ironia di chi, nella giornata del derby tra Roma e Lazio, ha accostato il colore delle banconote macchiate alle bandiere che sventoleranno in curva nord questa sera, la questione del rimborso non sembrerebbe così facile da risolvere.
In primo luogo perché, anche presentandosi domani alle poste di via Serbelloni, gli addetti potrebbero richiedere copia della ricevuta di prelievo e poi perché occorrerebbe chiarire l’origine delle macchie.
In linea generale le banconote in euro logore, danneggiate o mutilate devono essere presentate per il cambio alle filiali della Banca d’Italia aperte al pubblico dove vengono esaminate e, se hanno i requisiti di rimborsabilità, sono subito sostituite con nuove banconote.
La faccenda però potrebbe complicarsi se, per esempio, quelle stesse macchie fossero il risultato di un guasto del sistema antirapina o antiscasso. In questo caso, in base alla normativa comunitaria, il danaro macchiato può essere sostituito dalle banche centrali solo al legittimo proprietario purché vittima dell’attività criminale tentata o compiuta che ha portato al danneggiamento delle banconote.