Omicidio Ilaria Sula: oltre alla madre di Mark Samson, potrebbero finire nella lista degli indagati anche due suoi amici. Si sospetta un loro coinvolgimento nell’occultamento del cadavere o comunque il favoreggiamento. Il telefono della vittima e dei punti bui sull’occultamento del cadavere alimentano i dubbi degli inquirenti su possibili complici.
Dopo l’omicidio della studentessa Mark Samson è stato aiutato da altre persone: oltre che sulla madre, i sospetti su due amici
Non soltanto Nors Marlapz, la mamma di Mark Samson: anche due amici del 23enne potrebbero averlo aiutato nelle fasi successive al delitto della sua ex fidanzata, Ilaria Sula, studente alla Sapienza come lui.
E se la donna lunedì ha ammesso di avere contribuito a cancellare le tracce di sangue dall’appartamento dopo l’omicidio ed è indagata per il concorso nell’occultamento di cadavere, i sospetti della procura di Roma sui due ragazzi riguardano invece l’ipotesi che possano avere contribuito all’eliminazione del corpo.
O comunque che sapessero del delitto e abbiano protetto Mark, una circostanza che potrebbe configurare l’ipotesi di favoreggiamento, dalla quale, in base al codice, sono esclusi invece i parenti stretti degli indagati.
Il sospetto è che altre persone, oltre alla madre, potrebbero aver aiutato Mark Samson nelle fasi successive al femminicidio avvenuto la notte del 25 marzo nell’appartamento dei Samson in via Homs, nel quartiere Africano.
ll telefono della ragazza ha continuato a trasmettere il segnale anche nei giorni successivi al delitto, fino a quanto non è stato gettato in un tombino in viale Jonio, a poca distanza da casa dell’ex fidanzato, assassino re confesso.
E dal segnale qualcosa non torna. Il 26 marzo, quando il ventenne getta la valigia col corpo in un dirupo delle valli di Capranica Prenestina a più di cinquanta chilometri da Roma, il telefono si muove molto più lentamente rispetto alla macchina con cui l’indagato trasporta il corpo.
“Forti dubbi che abbia potuto agire da solo”
Per questo motivo scrive il gip nell’ordine di arresto “la dinamica dell’occultamento del cadavere della povera Ilaria non risulta del tutto chiara, anche per il ruolo assunto dai genitori o da terze persone”.
Il forte sospetto degli agenti della squadra Mobile è che il ragazzo sia stato aiutato da più persone per disfarsi del corpo di Ilaria. Samson ha detto di aver ucciso la ragazza al mattino del 26 marzo. Restano “forti dubbi e perplessità circa il fatto che egli abbia potuto agire da solo”, si legge negli atti.
Nei giorni successivi ha avuto molti contatti in particolare con due amici, Maher e Kevin, insieme ai quali nei mesi precedenti era stato fermato più volte in controlli dalle forze dell’ordine. Anche la notte del primo aprile, a poche ore dall’arresto di Samson.
A suscitare dubbi sono in primo luogo le celle telefoniche agganciate dal cellulare della vittima dopo la sua morte, quando Mark ha continuato a mandare messaggi per depistare parenti e amici. Celle compatibili con la residenza dei due sospettati che sono già stati sentiti dagli inquirenti e hanno negato ogni addebito. Ma sono anche le difficoltà incontrate da Mark nell’indicare agli agenti il luogo esatto nel quale aveva gettato il corpo della vittima a destare perplessità. Infine c’è l’ipotesi del depistaggio.
“Esiste anche il concreto ed attuale pericolo che Samson – riporta ancora l’ordinanza – se non adeguatamente presidiato sotto il profilo cautelare, possa condizionare l’acquisizione e la genuinità della prova: il telefono della ragazza non è stato ancora rinvenuto e la dinamica dell’occultamento del cadavere della povera Ilaria non risulta del tutto chiara, anche per il ruolo assunto dai genitori o da terze persone”.
Omicida freddo e lucido
Samson dai giudici è stato dipinto come lucido e freddo anche dopo il delitto della Sula: dopo averla uccisa con inaudita violenza (tre coltellate al collo) e essersi sbarazzato del suo corpo, è stato in grado di rientrare in una parvenza di normalità con sconcertante immediatezza andando a mangiare una piadina con un’amica.