Ostia è un set naturale. Pochi sanno che Ostia è la seconda località in Italia scelta per le sue location dai registi cinematografici ma un po’ tutti riconoscono spesso angoli della città marittima nelle scene dei film. Della storia del cinema a Ostia, degli aneddoti legati alla settima arte, della riconoscibilità dei luoghi si parlerà giovedì 30 gennaio all’incontro che si terrà a partire dalle ore 15,30 presso il Centro anziani di piazza Ronca.
Incontro al Centro anziani di piazza Ronca con l’autore del volume “Ostia set naturale”: aneddoti e spezzoni di film girati al Lido
All’appuntamento, a ingresso gratuito, interverrà Giulio Mancini, giornalista e autore di due libri sul tema: “Ostia set naturale” e “Fiumicino, ciak si vola”. L’ospite aiuterà gli spettatori a riconoscere ambientazioni e personaggi attraverso spezzoni di film e interviste sulle produzioni che hanno scene a Ostia.
La città balneare, dopo Roma, è la seconda location più amata dai registi essenzialmente per due ragioni: la vicinanza con Cinecittà e la varietà dei paesaggi urbani e naturali che offre. Ostia non è solo mare e spiaggia, infatti, ma anche pineta, periferia degradata, liberty, rovine archeologiche, il borgo medievale, stabilimenti balneari di lusso.
Per tutte queste possibilità da Fellini a Verdone, da Zeffirelli a Sordi, da Risi a Scola per arrivare fino a Woody Allen, un po’ tutto il cinema è approdato a Ostia. Mancini nel suo libro ha documentato oltre 130 film che presentano una o più scene ambientate in luoghi di Ostia. Si parte da “Il principe delle volpi” (1942) con Orson Welles e Tyron Power per passare attraverso un po’ tutti i film di Federico Fellini e Carlo Verdone ma c’è spazio anche per Alberto Sordi, Alberto Lattuada, Luigi Comencini, Luigi Zampa, Tinto Brass, Sergio Citti e Nanni Moretti.
Qui hanno esordito alla regia Franco Zeffirelli (Camping, 1957), Michele Placido (Le amiche del cuore, 1992) e Claudio Amendola (La mossa del pinguino, 2014). Registi hanno ambientato a Ostia finzioni sceniche di altre località: è il caso di Giovanni Milani che nei due strepitosi successi di “Come un gatto in tangenziale” ha simulato Coccia di Morto quello che è invece l’Idroscalo. E Wes Anderson (un premio Oscar, un Golden Globe e un David di Donatello in carriera) ha ambientato nell’allora diroccato ex albergo Enalc un’isola devastata dai pirati.
A Ostia Sofia Loren ha girato uno dei suoi primi grandi successi (Peccato che sia una canaglia, 1954) e ci è tornata per la sua ultima interpretazione, il mediometraggio “La voce umana” (2013) diretto dal figlio Edoardo Ponti (foto in copertina).
Un po’ tutti collegano Ostia all’opera di Pier Paolo Pasolini, senza sapere che purtroppo il grande poeta e regista qui ci è venuto solo a morire e non ha mai girato uno dei suoi film. E il luogo del delitto per il suo profondo degrado era stato usato poche settimane prima da Ettore Scola per le scene più crude di “Brutti, sporchi e cattivi”.
Ostia non è considerata set del cinema solo per le sue bellezze ma soprattutto perché sul litorale romano sono cresciuti alcuni tra i più famosi artisti del cinema italiano come Maurizio Arena, Walter Chiari, Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer, Elena Sofia Ricci, Micaela Ramazzotti, Enrico Brignano ed Enzo Salvi.