Tragedia in monopattino, nuove indagini sulla morte di Davide Danelli: “Caduto per la ruota incastrata in un tombino”

Respinta richiesta di archiviazione dell'inchiesta per omicidio stradale di Davide Danelli: indagati i responsabili della manutenzione stradale

Nella foto Davide Danelli - Fonte profilo social

Un tombino montato in modo errato potrebbe essere la causa della morte di Davide Danelli, il 38enne deceduto dopo essere caduto dal suo monopattino. Il gip ha respinto la richiesta di archiviazione dell’incidente sul quale era stata aperta un’inchiesta per omicidio stradale. Tra gli indagati ora, i responsabili della manutenzione.

Respinta richiesta di archiviazione dell’inchiesta per omicidio stradale di Davide Danelli: indagati i responsabili della manutenzione stradale

La causa della morte di Davide Danelli, avvenuta il 19 luglio 2023 mentre guidava un monopattino elettrico in via Casal del Marmo, a Roma, sarebbe da attribuire a un tombino montato in modo errato, con le feritoie parallele alla direzione di marcia, che avrebbero fatto incastrare la ruota anteriore del monopattino, provocando la caduta fatale dell’uomo.

Questa secondo quanto riporta il CorSera, è la ricostruzione che ha convinto il giudice a proseguire le indagini. Respinta dunque la richiesta di archiviazione dell’inchiesta per omicidio stradale del 38enne che ora vede tra gli indagati i responsabili della manutenzione.

Un errore fatale con conseguenze tragiche

I responsabili della gestione della sicurezza stradale in via Casal del Marmo, sono i funzionari del dipartimento Simu (Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana), che dovranno anche rispondere circa la presenza di un avvallamento nella strada.

Quest’ultima, proprio nel punto in cui si è verificato l’incidente, potrebbe aver contribuito ulteriormente a destabilizzare il conducente del monopattino, costringendolo a effettuare una manovra che lo ha portato a finire con la ruota sul tombino killer.

La battaglia dei familiari e la consulenza tecnica

I familiari di Davide Danelli, assistiti dall’avvocato Valeria Morreale, si sono opposti alla richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero, sostenendo che la ricostruzione dell’incidente proposta dalla Procura non fosse attendibile.

Forti delle testimonianze raccolte al momento del decesso del 38enne, e della consulenza tecnica affidata all’ingegner Mario Scipione, che ha avvalorato l’ipotesi che la causa della morte fosse da attribuire alla ruota del monopattino incastrata nel tombino, e non ad una velocitĂ  eccessiva, ora confidano sul proseguimento delle indagini per far emergere la veritĂ .