Acca Larenzia, in 30 a rischio processo per i saluti romani

Il saluto romano a Acca Larenzia

Trenta militanti di Caspound a rischio processo per i saluti romani sfoggiati all’ultima ricorrenza della strage di Acca Larenzia, al Tuscolano.

Completate le indagini per una trentina di indagati. Non pentiti, il loro annuncio

La procura di Roma ha chiuso le indagini relative ai saluti romani davanti all’ex sede dell’Msi di via Acca Larenzia del 7 gennaio 2024 in occasione della commemorazione di tre giovani uccisi il 7 gennaio del 1978.

Nel fascicolo, coordinato dal procuratore capo Francesco Lo Voi, che vede una trentina di indagati, ora a rischio processo, si contesta la violazione delle leggi Mancino e Scelba.

La chiusura delle indagini da parte dei pm capitolini nei confronti di una trentina di militanti di Casapound arriva alcuni mesi dopo il deposito delle motivazioni da parte delle sezioni unite della Cassazione che era intervenuta sulla questione del saluto romano non semore ritenuto reato.

“L’integrazione del reato richiederĂ  – scrivevano i supremi giudici nelle motivazioni delle sezioni unite depositate lo scorso 17 aprile – che il giudice accerti in concreto alla stregua di una valutazione da effettuarsi complessivamente, la sussistenza degli elementi di fatto (esemplificativamente, tra gli altri, il contesto ambientale, la eventuale valenza simbolica del luogo di verificazione, il grado di immediata, o meno, ricollegabilitĂ  dello stesso contesto al periodo storico in oggetto e alla sua simbologia, il numero dei partecipanti, la ripetizione insistita dei gesti, ecc.) idonei a dare concretezza al pericolo di ‘emulazione’ insito nel reato secondo i principi enunciati dalla Corte costituzionale”.

L’identificazione

All’identificazione si è arrivati dopo l’analisi delle immagini e dei video della commemorazione in occasione dell’anniversario di Acca Larenzia.

La reazione

Convocati in Questura per l’adunata nera dell’anno scorso ad Acca Larenzia, gli attivisti di Casapound, però, hanno rilanciato.

La loro posizione è ferma: “Nessuna denuncia può impedirci di ricordare la strage”. L’anno scorso il 7 gennaio, anniversario della strage di Acca Larenzia in cui vennero uccisi Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, andò in scena una commemorazione con saluti romani e triplo presente.

Ne seguirono un polverone politico e l’inchiesta della Procura, ora a un passo dalla richiesta del rinvio a giudizio.

Il saluto fascista in aula

L’ex leader di Forza Nuova Giuliano Castellino per un saluto romano messo in scena in un’aula di tribunale è finito condannato.