Nel pacco destinato ai detenuti c’era droga e tanta. Nel carcere di Velletri continua a entrare di tutto, come denunciato di recente da Canaledieci. Mercoledì 8 maggio l’ultima conferma: è stato arrestato il cappellano del carcere, un sacerdote di 63 anni. Una sorpresa anche per gli agenti della Polizia Penitenziaria che lo hanno dovuto ammanettare. Il sacerdote nascondeva un pacco con cocaina, marijuana e due telefonini.
Il cappellano del carcere finisce arrestato: in un pacco destinato ai detenuti cocaina, hashish e telefonini
Don Maurizio, cappellano del carcere e parroco dell’Istituto Salesiano di Genzano, da insospettabile, non pensava forse di poter essere mai controllato. Invece è toccato anche a lui ed è stato trovato in possesso di quasi un chilo di marijuana e oltre cinquanta grammi di cocaina. Nella perquisizione nel suo appartamento all’interno della struttura salesiana dei Castelli, anche di una somma ingente di denaro.
Nel pacco, accuratamente nascosto tra indumenti e oggetti di igiene personale, gli agenti hanno trovato oltre alla droga anche due smartphone.
Nella casa del parroco, all’interno dell’istituto religioso di Genzano, invece stati trovati e sequestrati oltre ventimila euro in contanti.
Ora il cappellano è finito in carcere, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. L’indagine non è chiusa. Chi ha rifornito il cappellano? Ed ancora era stato costretto da qualcuno a far varcare la soglia del carcere a droga e telefonini?
Di certo è un caso singolare quello del carcere di Velletri. Qui nell’ultimo anno è entrato di tutto: droga, microtelefoni e persino play station.
L’ultimo sequestro di telefonini e droga il 27 aprile. A comunicarlo il coordinatore regionale Ciro Di Domenico della FP CGIL Polizia Penitenziaria.
A gennaio una scoperta ancora più singolare. Allora i poliziotti avevano rinvenuto sei apparecchi telefonici con i vari carica batterie, due fire stick (decoder particolare che consente agli utenti di accedere a vari contenuti delle tv a pagamento quali Sky, Netflix, Dazn) e persino una Play Station piccola portatile e “qualche quantitativo di droga” non meglio specificata.
Droga da una mamma
Lo scorso 8 febbraio a finire in manette nello stesso carcere una mamma particolarmente ‘premurosa’ sorpresa mentre portava droga al figlio detenuto.
La donna durante il colloquio col figlio – 45 anni e precedenti per rapina – ha provato a consegnargli una piccola scorta di cocaina, una ventina di grammi. Gli agenti della penitenziaria si sono lanciati per bloccarla anticipando ogni mossa.
L’infermiere pusher
Lo scorso mese, esattamente il 12 marzo, sempre nell’ambito del carcere di Velletri i poliziotti in servizio l’arresto in flagranza un infermiere in servizio nella casa circondariale: il suo doppio lavoro introdurre droga e telefonini.
L’infermiere viene fermato mentre consegna circa tre etti di cocaina e oltre 4 etti di hashish a un detenuto. All’interno della sua auto saltano fuori microtelefoni completi di sim e caricabatterie, e in casa 40mila euro in contanti.
Eppure nonostante i continui blitz, denunce e arresti nella Casa Circondariale di Velletri continua a entrare droga per uso interno e telefonini per gestire gli affari sporchi esterni. Tutto ciò mentre nell’indifferenza generale gli agenti chiedono più personale.