Riapre il Rifugio antiaereo di Villa Torlonia: ora l’esperienza di visita è anche immersiva

Torna visitabile il Rifugio antiaereo costruito per Mussolini: consentirà al pubblico di rivivere i momenti delle incursioni aeree della Seconda Guerra Mondiale

Nella foto Villa Torlonia e l'interno del Bunker - Immagini social free

Dal prossimo venerdì 5 aprile, torna visitabile al pubblico il Rifugio antiaereo tra i più famosi d’Italia, e cioè quello che si trova sotto il piazzale esterno del Casino Nobile di Villa Torlonia, progettato per la sicurezza di Mussolini e della famiglia.

Chiuso per un consistente intervento conservativo, risulta ancora oggi il bunker italiano che da progetto avrebbe garantito il più alto grado di resistenza dedicato alla protezione di una singola personalità. I lavori appena terminati consentono oggi di visitarlo anche attraverso un’esperienza multimediale immersiva.

Torna visitabile il Rifugio antiaereo costruito per Mussolini: consentirà al pubblico di rivivere i momenti delle incursioni aeree della Seconda Guerra Mondiale

E’ rimasto chiuso a lungo ma tornerà ad aprire la sue “porte” questo weekend, il Rifugio antiaereo di Villa Torlonia, che dalla fine degli anni ’20 è stata la residenza di Mussolini e della sua famiglia, grazie all’invito di Giovanni Torlonia junior che qui lo ospitò fino al 1943.

Proprio in questo periodo, con l’entrata in guerra dell’Italia, nella Villa vennero realizzate delle strutture blindate sotterranee antiaeree per ogni possibile rischio di attacco dal cielo diretto in primis verso il Capo del Governo di allora.

Tre strutture consistenti in un Rifugio Cantina sotto il laghetto del Fucino; un Rifugio Casino Nobile realizzato nel 1941 nel piano seminterrato del palazzo, e il Bunker scavato ad una profondità di quasi sette metri sotto il piazzale antistante il Casino Nobile.

E’ questa la struttura che tornerà visitabile il prossimo venerdì, con un nuovo percorso integrato da un’esperienza multimediale immersiva, che consentirà al pubblico di rivivere i momenti drammatici delle incursioni aeree nella Seconda Guerra Mondiale.

La storia del rifugio che non fu mai completato

Il rifugio come noto, venne costruito ex novo per garantire la massima protezione di Mussolini, con gallerie a sezione circolare protette da una copertura in cemento armato spessa ben quattro metri.

Un primato italiano sul fronte dell’ingegneria dei Bunker che resto però incompiuto, poiché quando Mussolini fu destituito e arrestato il 25 luglio del 1943, i lavori di completamento non erano ancora stati terminati.

Fu un problema di scarsa consistenza del terreno a ritardare il tutto, richiedendo che la realizzazione delle fondamenta fosse spostata ad una profondità doppia rispetto al progetto iniziale. Un “difetto” che in realtà lo avrebbe reso ancora più inattaccabile, se non fosse che a mancare erano tante rifiniture non banali, e cioè porte blindate, la copertura esterna del pozzo e dotazioni tecnologiche essenziali come il sistema di aerazione. Per informazioni sulle visite.