Roma, arrestato rapinatore seriale armato di cocci di bottiglia

Individuato dalla polizia grazie alle videocamere di sorveglianza l’autore di quattro colpi messi a segno con l'uso di cocci di bottiglia

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Foto di repertorio

Aggrediva le sue vittime minacciandole con cocci di bottiglia allo scopo di rapinarle. Dopo un’articolata indagine gli agenti della polizia di Stato del Commissariato Romanina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno proceduto all’arresto di un 29enne gravemente indiziato per aver commesso diversi reati dello stesso tipo.

Individuato dalla polizia grazie alle videocamere di sorveglianza l’autore di quattro colpi messi a segno con l’uso di cocci di bottiglia

Gli investigatori sono riusciti a risalire all’identità dell’uomo grazie alle descrizioni fornite dalle persone che avevano subito le sue incursioni predatorie e, dopo aver visionato le immagini del sistema di videosorveglianza installato a bordo di un autobus in cui, l’11 settembre scorso, l’indagato aveva depredato di una catenina un’anziana donna che si apprestava a scendere da un mezzo Atac della linea 556.

 Il giorno seguente, 12 settembre dello scorso anno, la stessa persona aveva messo a segno un’altra rapina presso un centro estetico situato in zona Ponte di Nona dove, tenendo sotto la minaccia di un coccio di bottiglia il cassiere si era fatto consegnare l’incasso dell’attività per un ammontare complessivo di 700 euro.

Dopo una settimana, con lo stesso modus operandi, l’uomo si era ripresentato presso lo stesso esercizio commerciale facendosi consegnare l’incasso per un totale di circa 100 euro e la fede nuziale che la titolare portava a al dito.

Il 29enne è, inoltre, accusato di un ulteriore delitto commesso il 15 settembre scorso e denunciato da un uomo che si è presentato in commissariato per denunciare una rapina subita dal figlio minore la sera antecedente mentre si trovava a bordo di un autobus della linea 045. Episodio durante la quale il ragazzino era stato aggredito con alcuni pugni sul volto da un uomo che poi aveva fatto perdere le proprie tracce.

Alla luce degli elementi indiziari raccolti la stessa Procura ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari l’emissione della custodia cautelare in carcere per l’indagato.

E ‘opportuno ricordare che, qualsiasi persona denunciata, indiziata di reato, indagata oppure rinviata a giudizio deve essere considerata innocente in ogni stato e grado del procedimento penale sino ala pronuncia di una sentenza di condanna definitiva nei suoi confronti.