La Capitale investe oltre due miliardi per la gestione idrica: il piano tra manutenzione e approvvigionamento

Roma città dell'acqua in corsa per risolvere annose carenze sul fronte della manutenzione e delle perdite: in ballo la candidatura all'XI World Water Forum 2027

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Un cadavere è stato trovato nelle acque del Tevere nel centro di Roma. Immagine di repertorio.

Il Campidoglio si mette all’opera per affrontare la gestione dell’acqua nella Capitale, con una serie di carenze da mettere in conto, da risolvere se basteranno, con un piano strategico e spese per un totale di oltre 2 miliardi di euro.

Roma città dell’acqua in corsa per risolvere annose carenze sul fronte della manutenzione idrica e delle perdite: in ballo la candidatura all’XI World Water Forum 2027

L’estate non è proprio alle porte, ma non è mai troppo tardi per mettere in campo un piano strategico per la gestione della risorsa idrica della Capitale, dove nella giornata odierna si è riunito un tavolo in Aula Giulio Cesare, sulle opere da compiere.

Un lavoro mastodontico quello che dovrà essere realizzato per mettere al riparo la città dai rischi della siccità e delle alluvioni. E in primis, da rivedere, saranno le azioni per ridurre le perdite sulle reti idriche, che negli ultimi due anni sono diventate una costante della cronaca cittadina, con tutti i gravi disagi annessi.

Tra le priorità poi c’è il problema dell’approvvigionamento dell’acqua e il rifacimento degli impianti idrici e fognari nelle periferie di Roma. Qui soprattutto, gli allagamenti costituiscono un problema annoso che non può più essere trascurato, né risolto con piani e fondi stanziati in emergenza.

Roma città dell’acqua e degli allagamenti

Gli ultimi episodi di allagamenti, hanno ridotto case ed esercizi commerciali ad una situazione di “anno zero”, e tra le più gravi quella del quartiere lidense della Capitale, che ancora cerca di curarsi le ferite e i danni ingenti provocati anche dall’ultimo pesante allagamento, con 177mm di acqua caduta in un’ora che non riusciva a defluire.

I disastri collegati ad una scarsa manutenzione se non addirittura inadeguatezza degli impianti, alle nuove condizioni climatiche, non hanno poi riguardato solo le cosiddette periferie, ma anche il centro della Capitale mettendo in ginocchio quartieri come l’Aurelio, e la stazioni metropolitane anche in estate.

In una Capitale come Roma insomma, con problemi sempre più simili alla bella città lagunare di Venezia, tutto dovrà cambiare adeguato ai tempi e alla crisi climatica che dovrà essere uno dei criteri del piano in collaborazione con Acea, di nuove politiche mirate a una maggiore sostenibilità.

Riduzione perdite e approvvigionamento: la seconda linea dell’Acquedotto del Peschiera

Sono circa 2 miliardi di euro gli investimenti nel settore idrico destinati alla Capitale, di cui in particolare 1,4 miliardi di euro andranno alle riduzione delle perdite delle reti idriche (a cui si aggiungeranno anche 50 milioni del PNRR), e all’approvvigionamento idrico della città.

Per quest’ultima necessità, 1,2 miliardi saranno i fondi dedicati alla realizzazione della seconda linea dell’Acquedotto del Peschiera, la più grande opera europea in questo settore, che potrà beneficiare di altri 150 milioni del Pnrr del piano di approvvigionamento sicuro.

Al rischio alluvioni infine, sono destinati circa 45 milioni; e oltre 500 alla manutenere delle attuali reti di distribuzione idrica; e la realizzazione di impianti idrici e fognari nelle aree periferiche di Roma come Fosso dell’Osa, Tragliatella, Cava Pace, fosso San Giuliano, che ne sono ancora sprovviste.

Unico rischio sulla voce degli interventi costanti di manutenzione programmata in una città come Roma, con una rete stradale di circa 8mila km a cui corrispondono oltre 3mila km di rete fognaria e circa 7mila km di rete idrica, è quella definizione di “selezione ragionata” della manutenzione delle caditoie. Un’incognita che punterà a quella a maggior rischio ma che potrebbe lasciarne fuori molte dalla remise en forme, della 330mila presenti sulla strade comunali.