Rapporto Idrogeo-Legambiente: Roma a rischio alluvioni. I quartieri in pericolo di allagamenti

Alcune zone del X Municipio sono in testa tra quelle in cui si registra il rischio di allagamenti

Rapporto Idrogeo-Legambiente: Roma a rischio alluvioni. I quartieri in pericolo di allagamenti

Quarantanove allagamenti da piogge intense catapultano Roma al primo posto tra le metropoli più colpite dal rischio alluvioni. Più in generale il Lazio, con 72 eventi, è al secondo posto tra le Regioni, dopo la Sicilia. E’ quanto emerge dal Rapporto Città Clima di Legambiente 2023 – Speciale alluvioni”, che fotografa la situazione sul suolo italiano negli ultimi 14 anni, dal 2010 al 31 ottobre 2023 .

Alcune zone del X Municipio sono in testa tra quelle in cui si registra il rischio di alluvioni

Ciò che emerge è che, ad andare in sofferenza, sono soprattutto le grandi città. In sostanza dalla mappatura di questi 14 anni le aree urbane del Paese sono risultate particolarmente colpite e Roma si è trovata decine di volte in difficoltà a causa di bombe d’acqua o piogge intense.

Tra i quartieri più a rischio alluvione secondo i dati Idrogeo di Ispra ai primi posti ci sono quelli del X Municipio: Ostia, Acilia, Casal Palocco, Infernetto sono seguiti da altri vicini come Eur Torrino e Tor di Valle. Quindi troviamo le zone di Tiburtina e Prenestina, Settebagni, Labaro, Salaria e Tiberina, Villaggio Olimpico, Corso Francia, via Guido Reni.

A Roma e nel Lazio – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Laziocome in tutta Italia, deve crescere la consapevolezza che un territorio come il nostro non debba essere ulteriormente cementificato e impermeabilizzato, ma dell’esatto opposto, di deimpermeabilizzazione e adattamento al clima”.

Il consumo di suolo nelle zone a rischio rappresenta un elemento ulteriore di criticità. Alberi che crollano, cedimenti dell’asfalto, case allagate, persone bloccate nelle proprie abitazioni sono solo alcune delle conseguenze con cui i cittadini devono fare i conti quando cadono piogge abbondanti. Il rischio di alluvioni riguarda il 9,1% del territorio della Capitale, abitato da 96.586 persone, con 11.388 edifici, 9.650 imprese e 177 beni culturali.

Ci rivolgiamo in tal senso alla Regione e a tutte le amministrazioni comunali – è l’appello di Scacchi- e su tutte a quella della Capitale, per chiedere che venga fermato il consumo di suolo. Bisogna stoppare ogni possibilità edificatoria in aree a rischio idrico, con varianti puntuali ai Piani Regolatori grazie alle quali prevedere riduzioni e cancellazioni di eventuale ulteriore edilizia residenziale, logistica o stradale, ma anche con delocalizzazioni del costruito a maggior rischio e potenziamento dei piani di emergenza e della loro conoscenza da parte dei cittadini”.