A.S. Roma: storia di Filippo Tripi e del florido vivaio palocchino

Dai primi passi nelle squadre dell’entroterra di Ostia al debutto di Filippo Tripi in Europa League

Filippo Tripi in un'immagine tratta dal suo profilo Instagram

Se non c’è due senza tre Filippo Tripi, 22 anni da compiere il prossimo 6 gennaio, centrocampista versatile anche nel ruolo di difensore centrale della Roma Primavera, varie presenze in prima squadra con l’undici giallorosso, è stato il primo dei più giovani calciatori di Casal Palocco a coronare il sogno di diventare un professionista.

Dai primi passi nelle squadre dell’entroterra di Ostia al debutto di Filippo Tripi in Europa League

Subito dopo di lui è arrivato Niccolò Pisilli, quasi tre anni di meno, il giovanissimo centrocampista che ha trovato il gol nel match casalingo disputato all’Olimpico dalla squadra di Mourinho contro lo Sheriff Tiraspol nel girone eliminatorio di Europa League (leggi qui). Un altro palocchino a dimostrazione del fatto che il quartiere residenziale alle porte di Ostia è un florido vivaio per chi ambisce a un futuro radioso nel difficilissimo panorama del calcio con la C maiuscola.

La parabola crescente di Filippo Tripi inizia in tenera età, potremmo dire l’altro ieri osservandola dal punto di vista anagrafico di chi guarda ai Millennials con la nostalgia di un’adolescenza ormai lontana. E proprio come in una favola l’inattesa svolta è arrivata dopo che Filippo aveva tirato i primi calci al pallone nel vivaio della Polisportiva Palocco e poi alla Totti Soccer School fondata dal “Capitano” giallorosso alla Longarina, nei pressi di Ostia Antica.

Non solo calcio nel presente e nel futuro di un campione che ha fatto della modestia una delle sue migliori virtù

Ricordo molto poco di quel periodo -confessa candidamente Filippo- ma solo che a otto anni, dopo un provino che consisteva nel disputare una partitella con altri bambini della mia età, venni notato da Bruno Conti che faceva da selezionatore e talent scout presso il club fondato da Francesco Totti. Passò sicuramente del tempo e dopo qualche mese mi convocarono a Trigoria”. Ed è presso l’impianto della A.S.Roma che Filippo inizia il suo percorso fatto di sfide continue tra il desiderio di crescere nello sport e quello di continuare a studiare. Perché sono ormai lontani e spariti in soffitta i tempi in cui, fatta eccezione per le società più blasonate della serie A come la Juventus e il Milan, chi sceglieva di fare il calciatore doveva abbandonare tutto a iniziare dalle scuole.

I primi tempi -racconta Filippo- ho continuato a dividermi nel continuo andirivieni gestito dai miei genitori tra lo sport e la scuola fino alla terza media frequentata a Casal Palocco in un istituto bilingue dove ho studiato in inglese. Poi gli allenamenti e le trasferte sono diventati sempre più frequenti e pressanti e, da quel momento, calcio e scuola si sono fusi in un tutt’uno. Direttamente a Trigoria ho frequentato il liceo scientifico a indirizzo sportivo insieme ad altri compagni di squadra e, durante l’anno della pandemia da Covid 19, mi sono diplomato con 98 su 100. Certo i professori cercavano di venirci incontro ma io sono una persona molto curiosa e studiare mi piace”.

Quando il professionismo non è l’unica risorsa per chi gioca a pallone ai massimi livelli

Un ragazzo d’oro, in tutti i sensi, perché sotto lo sguardo attento degli allenatori del settore giovanile della Roma, Filippo Tripi, ha messo da subito in evidenza le caratteristiche tipiche di un leader. Il piglio riflessivo, la capacità di tenere unito il gruppo che appartiene a coloro che, prima o poi, vestono la fascia bianca al braccio destro ed è in questo ruolo che il giovane calciatore di Casal Palocco ha fatto parte anche della squadra Primavera. Con un punto di riferimento al quale ispirarsi: l’altro capitano giallorosso, Daniele de Rossi, nato calcisticamente a Ostia, e diventato il leader della Roma dopo Totti, a far data dalla stagione 2017/2018.

L’ho ammirato prima come tifoso romanista, insieme a tutta la mia famiglia del resto da sempre fedele ai colori della Roma -prosegue Filippo- ed è un onore che si possano fare delle similitudini con un campione di quel livello, ma poi in campo ognuno ha il proprio modo di giocare e ciò che ci accomuna di più è l’attaccamento alla maglia giallorossa e la voglia di giocare dando sempre il massimo per i compagni e per i tifosi”.

Ma oltre a continuare la sua meravigliosa avventura calcistica, dopo il diploma di maturità, Filippo si iscrive all’università dove sta studiando scienze motorie con indirizzo calcistico. “Andrò avanti con gli esami, anche se tenendo conto di tempi compatibili con i miei impegni professionali” sottolinea Tripi che, dopo essersi fatto le ossa nella Primavera, ha debuttato in prima squadra dove vanta due presenze nelle competizioni europee ma anche in diverse gare amichevoli.

Ed è proprio in occasione di uno di questi match, in una partita estiva di pre-campionato, che Filippo trasforma in realtà il sogno di mettere la palla in rete.

Giocavamo in trasferta contro il Portimonense Sporting Clube una formazione che ha sede nella città di Portimao, nella regione dell’Algarve e che milita nella massima divisione del Portogallo-rammenta Filippo- ricordo soltanto che, in occasione di un calcio d’angolo, ho stoppato il pallone e tirato a rete d’istinto senza pensare. E’ stata un’emozione unica che non dimenticherò mai sebbene in palio non ci fosse alcun trofeo”.

La nuova vita calcistica di Filippo Tripi lontano dalla sua Roma

E poiché le strade del professionismo sono infinite, nel frattempo, dalla Roma, Filippo Tripi è passato al club sloveno Ns Mura che milita nella prva liga, il campionato locale di serie A e nelle fila del quale ha iniziato a giocare il 2 gennaio scorso.

A breve sarà un intero anno passato lontano dalla sua Roma e dalla sua Paloccoche ovviamente porto sempre nel cuore -dice con affetto Filippo- perché è qui che sono nato ed è qui che ho i miei amici più cari oltre che la famiglia. Trascorrerò qui ancora qualche giorno di vacanza durante la pausa natalizia e poi tornerò alla mia nuova squadra anche se un legame molto stretto con la Roma è rimasto perché la società giallorossa mantiene una quota del 30 per cento sulla mia futura cessione”.

E c’è da giurare che la società di cui è proprietario Dan Friedkin si terrà stretti i suoi più giovani gioielli. Il pensiero torna ancora a Niccolò Pisilli che, con Filippo Tripi ha condiviso, per circa un anno e mezzo, la militanza nella squadra della Primavera Giallorossa. Un compagno di avventure, un concittadino del litorale, un ragazzo che “ammiro molto e che mi piace molto come giocatore -conclude Filippo- sono davvero felice per lui perché ha faticato tanto per raggiungere questi primi importanti risultati e non era certo tra coloro su cui, sin dal suo arrivo a Trigoria, si era concentrata un’attenzione particolare”.

Se vuoi approfondire questi argomenti clicca sulle parole chiave colorate in arancione all’interno di questo pezzo e accedi agli articoli dedicati.