Rogo di Tivoli, in segno di lutto spento pure l’Alberone

In segno di lutto bandiere a mezza asta e spento l'Alberone. La procura nomina un super perito. Il sindaco preme per la riapertura dell'ala non danneggiata

L'Alberone di Tivoli
L'Alberone di Tivoli durante l'accensione delle luminarie. Foto Canaledieci

Bandiere a mezz’asta e l’Alberone spento. In rispetto del lutto cittadino proclamato per oggi, 12 dicembre, in seguito al rogo dell’ospedale che la notte dell’Immacolata ha fatto contare tre morti, il Comune di Tivoli spegne anche le luminarie dell’albero simbolo della città, l’Alberone, cuore pulsante del Natale tiburtino.

In segno di lutto bandiere a mezza asta e spento l’Alberone. La procura nomina un super perito. Il sindaco preme per la riapertura dell’ala non danneggiata

Giornata di lutto cittadino anche per la vicina Guidonia Montecelio: due dei tre pazienti estratti morte dall’ospedale in fiamme – Pierina Di Giacomo e Romeo Sanna, entrambi di 86 anni – abitavano a Guidonia. Era residente a Roma invece la terza vittima Giuseppina Virginia Facca, 84 anni.

Ieri sui corpi dei tre pazienti morti in seguito allo scoppio del rogo sono state effettuate al Verano le autopsie su ordine della procura. La procura in mattinata ha smentito le ipotesi degli esiti fatti circolare da alcuni organi di stampa.

Per avere seri elementi su queste cause occorre del tempo e vi sarà il massimo riserbo“, ha assicurato il procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto.

Le autopsie

Il quesito della procura posto al medico legale Luigi Cipolloni, nominato come consulente della Procura insieme alla tossicologa forense Maria Chiara David, punta, a verificare se le morti potessero essere da ricollegare al fumo tossico, al distacco di macchinari salvavita o alla choc termico subito dai pazienti, già in condizioni gravi.

Le salme restituite

I corpi sono stati messi a disposizione dei familiari.

La procura intanto ha sequestrato i tablet del sistema anti incendio e avviato i primi interrogatori.

L’inchiesta aperta per omicidio colposo plurimo e incendio colposo, per ora, resta a carico di ignoti. 

Per chiarire le cause dell’incendio e l’intoppo del servizio anti incendio eri è stato nominato un Consulente tecnico che ha già svolto un primo sopralluogo. A breve il consulente e gli investigatori – vigili del fuoco e Polizia Scientifica – saranno affiancati da uno o più ulteriori specialisti.

La cabina elettrica fuori uso

Il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti preme, intanto, per la riapertura almeno di un’ala dell’ospedale.

I vigili del fuoco infatti hanno specificato che attualmente sono interdetti “i piani interrati del solo Padiglione A, dal meno 3 al meno 1, nonché per l’intero vano scala centrale del medesimo Padiglione dal piano meno 3 fino alla copertura”.

Da qui l’incontro del primo cittadino col procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto che si è tenuto oggi in procura. Durante il colloquio il procuratore ha confermato che l’interdizione all’utilizzo dei locali, anche ai fini dell’espletamento delle indagini coordinate dalla Procura per l’accertamento delle eventuali responsabilità, è limitata a quella indicata dai vigili del fuoco, ivi compresa la cabina elettrica.

Il sindaco in mattinata ha avuto anche un colloquio telefonico con il direttore generale della Asl Roma 5 Giorgio Giulio Santonocito pregandolo di porre in essere tutti gli interventi tecnici, necessari alla sanificazione dei reparti ospedalieri non interdetti all’uso, quindi interessati soltanto dal fumo ma non dalle fiamme, “volti a consentire a brevissimo la riapertura degli stessi reparti e degli ambulatori”.

Al riguardo, è indispensabile, a mio parere, – ha specificato Proietti – che si superi in tempi rapidissimi il problema della indisponibilità della cabina elettrica generale, sostituendola con apparati in grado di far fronte alle stesse funzioni”.

Nell’attesa ecco come sono stati smistati lavoratori e reparti.

Bandiera a mezza asta nel Palazzo comunale di Tivoli dopo il rogo dell'ospedale
Bandiere a mezza asta nel Comune di Tivoli