Tivoli, il Papa prega per i 3 morti. I familiari: “Vogliamo giustizia”

Il Papa: "Prego per loro". I familiari: "Ci dicano come è potuto accadere"

I soccorsi durante il rogo

All’indomani della tragedia di Tivoli i parenti delle vittime chiedono giustizia. “In ospedale si va per guarire non per morire“. Un dramma divenuto un caso nazionale su cui oggi si è soffermato anche il Papa durante l’Angelus. “Prego per loro“.

Il Papa: “Prego per loro”. I familiari: “Ci dicano come è potuto accadere”

C’è il dramma di chi ricoverato e magari è stato trasferito chissà dove, c’è la tragedia di chi ha perso un familiare. Come i familiari di Pierina Di Giacomo e Romeo Sanna, 86 anni, e Giuseppina Virginia Facca di 84, rimasti asfissiati dal fumo mentre erano allettati o intubati.

Ho saputo dell’incendio in ospedale da mio cugino che l’aveva letto su internet. Ho aperto l’articolo e ho letto che tra i morti c’era una donna di 84 anni, intubata, che era ricoverata nel reparto medicina. Ho pensato: “E’ la mamma” e sono corsa all’ospedale. Era mia mamma”. Olga Ilari, figlia di Giuseppina Virgina Facca, ha scoperto così che sua madre era morta nell’ospedale in fiamme .

Ci avevano chiamato il giorno prima aveva poche ore di vita. Anche perché era subentrato il Covid, non si sa come e perché, e non c’era neanche una reparto di terapia intensiva Covid dove trasferirla. Così era rimasta in medicina”.

“Ieri in camera mortuaria ho potuto riconoscere il corpo di mia madre”, racconta la sorella Barbara Ilari.  “La sua vita era legata a quella macchina, questo mi avevano sempre detto i medici. Se durante l’incendio c’è stato un black out e i macchinari sono andati fuori uso è  assai probabile che sia morta per questo“.

Lunedì i corpi delle tre vittime verranno sottoposti all’autopsia ed anche agli esami tossicologici.

Mi chiedo a cosa serva un tossicologo per l’autopsia – continua Barbara Ilari – visto che le cause della morte potrebbero non essere legate solo al fumo tossico sprigionato dall’incendio ma anche al fatto che sia saltata la corrente e chissà magari i generatori non sono entrati in funzione”.

L’Angelus

Nel frattempo oggi, domenica 10 dicembre, in piazza San Pietro, papa Francesco all’Angelus ha ricordato le tre persone morte nel rogo. “Assicuro la mia preghiera per le vittime dell’incendio avvenuto nell’ospedale di Tivoli“, ha detto Francesco.

Era morto mezzora prima dell’incendio invece Emilio Timperi, 76enne di Tivoli. “Ero in ospedale, al quinto piano di cardiologia, per dare l’ultimo saluto a miopadre, morto poco prima che scoppiasse l’incendio. Intorno alle 23.15 ho sentito un forte odore di plastica bruciata, è andata via la corrente ed è scattato l’allarme. Le scale erano impraticabili, c’era una colonna di fumo, denso, nero, irrespirabile“, racconta Veronica Timperi, di professione giornalista.

La via d’uscita, l’obitorio

Ho sentito la puzza di plastica bruciata e sono uscito fuori. Io ero in Pronto soccorso al piano -1, c’era solo fumo ed è saltata la corrente, quindi scappavamo grazie alle luci di emergenza anche se si vedeva poco. Sono stati momenti di panico – ricorda un 40enne ricoverato che si è messo in salvo praticamente da solo -. I malati venivano portati in barella e in braccio. Noi siamo usciti attraverso l’obitorio. Poi polizia ha forzato il cancello per liberarci e aiutare chi era in condizioni peggiori”.

Salvini

Il vicepremier Matteo Salvini: “Quanto successo all’ospedale di Tivoli è sconvolgente.Una preghiera per le vittime, un abbraccio affettuoso ai loro cari, l’impegno affinché venga fatta chiarezza in tempi rapidissimi”.

Non si esclude nemmeno la pista dolosa. L’incendio potrebbe essere stato appiccato tra i rifiuti ospedalieri accatastati sotto le finestre di radiologia e il pronto soccorso, al terzo piano sottostrada.

Gli investigatori stanno controllando le telecamere della zona e interne all’ospedale. Sarebbero arrivate delle segnalazioni di un sospetto che si aggirava intorno all’ospedale poco prima che le fiamme si propagassero.