Ostia, morta in acqua sulla spiaggia libera: aperto fascicolo della Procura. Sindaco a rischio inchiesta

La procura indaga su chi aveva l'obbligo di garantire il servizio di salvamento. Autorizzati i funerali

Nella foto Luigia Palmisano durante una giornata al mare con la famiglia - canaledieci.it

Troverà finalmente la dignità di una cerimonia funebre il corpo di Luigia Palmisano, la donna di 77 anni deceduta lo scorso 6 settembre sulla spiaggia libera Grigia di Ostia a causa di un annegamento.

Dopo la tragedia, i familiari non si erano dati pace sulla morte dell’anziana, che con l’intervento di un bagnino di salvataggio, avrebbe potuto essere evitata. Si erano quindi rivolti ad un’assistenza legale per chiedere un autopsia. Un proseguo sofferto per una morte ingiusta, ma che starebbe mettendo in luce, una serie di inadempienze e strane dinamiche giudiziarie.

La procura indaga su chi aveva l’obbligo di garantire il servizio di salvamento. Autorizzati i funerali

La famiglia di Luigia Palmisano ha annunciato in queste ore la possibilità per parenti e amici di salutare per l’ultima volta la 77enne. Si terranno infatti domani, venerdì 13 ottobre alle 15,00 nella Chiesa di Regina Pacis ad Ostia, i funerali della donna, finalmente autorizzati. Dopo oltre un mese dalla sua morte il 6 settembre scorso, i funerali prima autorizzati il 6 ottobre erano stati subito dopo bloccati dal Pm Spinelli, per ragioni tecniche.

Dopo che gli avvocati Domenico Stamato e Vittorio Mazzocca Gamba, su mandato della famiglia avevano richiesto l’autopsia giudiziaria per accertare le cause della morte, era stato il Magistrato, anche noto alle cronache giudiziarie della provincia di Latina per i risultati conseguiti nella lotta contro la criminalità organizzata, a convincersi di disporre gli approfonditi esami sulla salma, che come primo importante risultato avevano confermato la morte per annegamento della 77enne, riaprendo una pista investigativa sulle responsabilità.

Per gli esiti medico-legali completi bisognerà attendere ancora qualche giorno, ma intanto il principale dubbio sul quale la famiglia voleva risposte è stato fugato, e cioè la causa del decesso, che secondo il verbale degli operatori dell’ARES 118, non solo escludeva quella naturale, ma riferiva si trattasse di: “Una morte per annegamento con eventuali ipotesi di reato”.

L’autoarchiviazione del caso

L’autoarchiviazione di una caso di decesso con queste premesse, senza un’autopsia, era risultato a quel punto quantomeno prematuro, ed aveva sollevato per questo, legittimi dubbi da parte dei familiari sulla volontà di non approfondire.

Lo scenario che si è aperto ora è dunque quello delle indagini per omicidio colposo, con una mossa intanto inaspettata, e cioè l’affidamento delle stesse ad un altro magistrato. 

La mancanza di sicurezza sulle spiagge era nota a Gualtieri. I familiari della vittima: “Perché non ha assegnato i suoi dipendenti con qualifica di bagnino a quelle spiagge?”

Che quella spiaggia libera così come altre spiagge libere del Comune di Roma, non fosse sicura, era cosa nota al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, a cui per altro spetta in base al T.U.E.L. l’obbligo di garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini.

A dimostrarlo, quanto emerso in due specifici verbali pubblici della Commissione Capitolina Permanente Ambiente del 6 febbraio e 31 maggio 2023.

Nel primo verbale, si discuteva dello stato di avanzamento dell’iter burocratico, mai perfezionato, di revoca al X Municipio della gestione delle spiagge; nel secondo, redatto a fine maggio, erano state riportate le preoccupazioni dei consiglieri intervenuti, che denunciavano, a stagione avviata, la persistenza di una situazione di allarme e pericolo su alcune spiagge comunali per la mancata assegnazione delle previste postazioni di salvamento. Tra i luoghi riportati nel verbale, proprio la “Spiaggia Grigia”.

Nel tirare le somme della stagione estiva da questo punto di vista, non è possibile dunque reprimere rabbia e dolore, per tutte quelle situazioni pericolose e finanche tragiche come la vicenda di Luigia Palmisano, dalla quale non si può tornare indietro.

A poche ore dalla cerimonia funebre della 77enne, è la figlia a chiedere a chi doveva tutelare l’incolumità pubblica di guardarsi allo specchio: “Se il sindaco sapeva, quali sono state le contromisure adottate per garantire per la stagione balneare la sicurezza in mare degli avventori delle spiagge affidate al Comune di Roma? E perché non è stato prescritto un divieto di accesso e di balneazione a quelle spiagge?”.