Detenuto si arrampica sul tetto del carcere: una giudice lo dissuade dal suicidio

La giudice ha accettato di parlare col detenuto e il tentativo di suicidio è rientrato

Regina Coeli

Sale sul tetto di Regina Coeli deciso a lanciarsi: “Voglio parlare con il giudice che mi ha mandato in carcere. Chiedo solo questo, altrimenti sono pronto a tutto”. Insolita richiesta di aiuto, nella mattinata di ieri, 9 ottobre a Regina Coeli, dove è scattato l’allarme per un detenuto che era riuscito a sfuggire ai controlli fino ad arrivare sul tetto. A mettere a segno la protesta con relativa minaccia di suicidio un 22enne egiziano finito in carcere qualche giorno prima per rapina impropria.

La giudice ha accettato di parlare col detenuto e il tentativo di suicidio è rientrato

Chiedeva di parlare con il giudice e il giudice, pur di scongiurare pericoli, lo ha accontentato. Emanuela Attura, gip presso il tribunale di Roma e segretaria della giunta esecutiva Anm di Roma, interpellata dalla direttrice del carcere, ha deciso di partire da Piazzale Clodio per recarsi a Regina Coeli per parlare col detenuto per cui proprio lei aveva disposto il collocamento in carcere in assenza di un altro domicilio di riferimento.

Il 22enne, infatti, che è entrato in Italia a 14 anni, non ha familiari a Roma e di fatto vive da senzatetto o in domicili di fortuna. Qualche giorno fa ha sottratto il telefonino a un passante e poi ha reagito agli uomini delle forze dell’ordine che lo avevano subito bloccato.

La protesta

Per il giovane era il primo ingresso in carcere subito mal tollerato. Dopo il colloquio con il magistrato il 22enne ha messo fine alla sua protesta ed è stato riaccompagnato prima in infermeria e poi in cella.

Mentre il 22enne era sul tetto altri reclusi hanno cominciato a protestare, urlando e sbattendo le stoviglie sulle grate delle celle. La situazione di pericolo del detenuto che minacciava il suicidio, la sua storia personale e la tensione in carcere hanno spinto la giudice a risolvere la situazione critica.

Anche perché quest’anno nel carcere si sonogià  contati dei suicidi tra i detenuti