Roma, centro massaggi “hard” scoperto dai residenti: 3 cinesi denunciate e locali confiscati

Smantellato un centro massaggi gestito da 3 cinesi tutte denunciate per sfruttamento della prostituzione, con sequestro dei locali 

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Roma: al quartiere Marconi, da tempo, i clienti di un centro massaggi segretamente “hot, e aperto praticamente tutto il giorno, gestito da alcune cinesi, non si facevano mancare nulla, e c’erano pubblicita ovunque su internet, con tanto di dettagliato “prezzario” di quelle che in buona sostanza erano solo prestazioni sessuali, sia in loco che in vari noti siti di incontri.

Smantellato un centro massaggi gestito da 3 cinesi tutte denunciate per sfruttamento della prostituzione, con sequestro dei locali

Ma tutto questo è finito con due donne cinesi denunciate per favoreggiamento della prostituzione e una terza connazionale che oltre alla denuncia verrà espulsa dall’Italia perchè irregolare nel territorio della Penisola e c’è stata la confisca della struttura.

Le responsabili sono state individuate grazie alle recenti e ripetute segnalazioni alle forze dell’ordine, fatte in massa da parte dei residenti del quartiere di Roma sud, che erano innervositi dal continuo e sospetto andirivieni di clienti a ogni ora del giorno.

In pratica è stato scoperto e sgominato un vero e proprio centro per la prostituzione, smantellato in un palazzo del quartiere, grazie all’intervento del vicino distretto di Polizia di San Paolo, che seguiva la situazione da alcuni mesi e ufficialmente era un centro benessere ma i clienti erano sempre e solo maschi di qualsiasi età.

Immediata l’identificazione e la denuncia di due delle tre cinesi perchè presenti sul posto durante il blitz della polizia, mentre la terza donna, anche lei cinese, è stata individuata e denunciata anche lei, con successivo decreto d’espulsione, pur non essendo presente ma figurando come titolare del contratto d’affitto dei locali in questione.

Sequestrato anche il denaro contante trovato all’interno del centro massaggi “hard”, ovvero circa 1500 euro in “cash”.

Come sempre ricordiamo ai nostri lettori che ogni sospettata, indagata, denunciata o arrestata va attualmente ritenuta come presunta innnocente dato che ancora ci si trova nella fase delle indagini preliminari e si attende in questi casi una eventuale e definitiva sentenza di condanna con le prove che si formeranno durante i vari gradi del processo.