Roma, appiccano un incendio nel carcere minorile: feriti 4 agenti

L'incendio appiccato durante un tentativo di rivolta per il vitto: 4 agenti feriti

Un carcere
Un istituto penitenziario. Foto di archivio

Nuove tensioni nel carcere minorile di Casal del Marmo dove ieri, 2 ottobre, intorno all’una e mezza, un detenuto ha appiccato un incendio mettendo in subbuglio l’istituto. La polizia penitenziaria, chiesti i rinforzi, è stata costretta ad evacuare un intero padiglione mentre i vigili del fuoco intervenivano per evitare che l’incendio si propagasse.

L’incendio appiccato durante un tentativo di rivolta per il vitto: 4 agenti feriti

Il bilancio: 4 persone sono rimaste ferite, una cella è stata incendiata e un corridoio annerito. A gennaio altro tentativo di mandare in fiamme tutto l’istituto: tre baby detenuti feriti.

Stavolta un agente è rimasto intossicato ed in pronto soccorsogli sono stati riconosciuti sei giorni di prognosi,  un sostituto commissario è stato morso al braccio mentre agenti sono rimasti lievemente feriti nel tentativo di riportare alla calma il minorenne.

Da quanto apprendiamo i detenuti minori hanno creato subbuglio in sezione  il tutto per futili motivi legati ad una questione di vitto”, ha riferito il sindacalista Massimo Costantino, segretario della Fns Cisl Lazio.

Purtroppo arrivano nell’Istituto di Roma minori provenienti da IPM Milano dove avevano già creato problemi. Attualmente l’istituto ospita 47 minori – ha aggiunto il sindacalista – Inammissibile che un Istituto qual è l’IPM di Roma di primo livello non disponga di un Dirigente del Corpo di Polizia Penitenziaria ma di un Ispettore a comandare e che sia tuttora sprovvisto di un Direttore Penitenziario”.

Il tentativo di evasione

Nelle stesse ore è giunta la notizia di un tentativo di evasione nel carcere di Latina, tristemente noto – secondo il sindacato – per la carenza del personale. “Solo grazie alla prontezza del personale di polizia penitenziaria si è evitato che il tentativo di evasione si realizzasse –  ha commentato Costantino.

Le gravi e non più sostenibili criticità del sistema penitenziario continuano ad evidenziarsi ogni giorno, tra carenza di personale della Polizia Penitenziaria, aggressioni, tentativi di rivolta ma anche suicidi. E’ tempo che il governo intervenga“, la sua conclusione.