Roma, infuria polemica per sicurezza inesistente all’incrocio “killer” camping di Malafede

Cittadini contestano ancora l'assenza di interventi e prese di posizione dell'amministrazione comunale nei pressi dell'incrocio killer a diversi giorni dalla morte dei turisti investiti

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Continuano le polemiche dopo la tragedia dei turisti irlandesi morti dopo essere stati investiti dal veicolo che ne ha provocato la morte mentre attraversavano la strada a ridosso del camping di castel Fusano, in una rabbia che anzi sembra aumentare di giorno in giorno da parte di residenti e cittadini che invocano ancora l’adozione di “comodità base” e misure di sicurezza, per impedire il verificarsi di nuove morti in quel punto drammaticamente pericoloso da anni.

Cittadini contestano ancora l’assenza di interventi e prese di posizione dell’amministrazione comunale nei pressi dell’incrocio killer a diversi giorni dalla morte dei turisti investiti

Nessuna presa di posizione decisa dall’amministrazione capitolina, nonostante potrebbe essere – e verrà appurato e confermato o smentito – che i due turisti a piedi potrebbero aver attraversato quando non dovevano, ma anche se messo “a raso”, ci sono rischi da sempre in quell’incrocio, e non ci sono da nessuna parte informazioni sui tempi di percorrenza, che sono lunghissimi, fino a superare i 30 minuti, per chi deve aspettare all’esterno per prendere l’autobus, in una serie di problemi senza fine per i pendolari

Innanzitutto serve davvero “come il pane” almeno iniziare a riqualificare la strada mettendo una pensilina e delle panchine alla fermata del bus per proteggere i turisti sia dal caldo torrido d’estate che dalla pioggia e dal freddo d’inverno, mettere delle paline intelligenti che mandino in tempo reale comunicazioni e messaggi come ne sono presenti a bizzeffe nel resto di Roma e provincia e iniziare da queste piccole cose, ascoltando le esigenze di chi vive e transita in zona, pedoni o automobilisti, non solo turisti.

In particolare, via social, in un gruppo di cittadini su Facebook, un’utente, Maria Grazia, specifica quanto segue aggiornando sulle condizioni di sicurezza precarie, per non dire inesistenti, dell’area attorno al camping: “Pedoni che attraversano la colombo altezza Camping Faboulus. Fate attenzione, questa mattina – oggi, domenica 24 settembre ndr – ore 10.00 mentre stavo percorrendo la colombo  altezza incrocio camping Faboulus, direzione Roma, velocità entro i limiti. Eerano magnifici turisti che attraversavano con il semaforo rosso per loro, correndo verso il bus. Ci deve essere una soluzione prima che ci scappi un altro morto!Lasciate le polemiche a casa”

Nell’ultimo caso sono morti recentemente, qualche giorno fa, alcuni turisti che sono morti dopo essere stati travolti mentre cercavano di attravesare un tratto della Cristoforo Colombo, la strada più temuta e mortale della Città Eterna, durante un loro soggiorno al camping di Malafede.

Sui social si segnalano i disservizi in serie in un gruppo facebook di cittadini, che rende inospitale e terrificante il transito nell’area dell‘incrocio killer, ovvero quello che si trova tra la Cristoforo Colombo e via di Malafede, esattamente nei pressi del camping.

Tuttora La magistratura stabilirà le responsabilità della drammatica morte dei due turisti ma un dato è certo: anche se da tempo sono stati stanziati per sistemare la sicurezza dell’incrocio milioni di euro fin dai tempi di Almanno sindaco di Roma, (2008-2013) e nonostante l’avvio del cantiere sotto Virginia Raggi sindaco (2016/2021), i lavori per la realizzazione di un sottopasso nel quale incanalare la via Cristoforo Colombo sono fermi e la realizzazione del progetto resta un’utopia, cosi come anche un ponte fatto in qualsiasi modo che garantisca sicurezza e velocità di transito.

Nelle intenzioni finali l’obiettivo di quell’opera (previsti 11 milioni scesi poi a 6,9 con il ribasso d’asta) era quello di limitare la superficie attuale a un traffico di complanari di smistamento locale e “intubare” la via Cristoforo Colombo, eliminando di fatto gli attraversamenti e fluidificando la circolazione pendolare.

Poi, nel 2018 l’avvio del cantiere con l’abbattimento dei pini coinvolti dal nuovo tracciato e con la messa a punto dei saggi archeologici.

Certo è che la situazione va risolta rapidamente e con fermezza, per impedire la morte di altri turisti del camping e passanti che ogni giornono percorrono quel tratto di strada maledetta rischiando di morire.

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