Finanziere sottrae 123mila euro sequestrati, scoperto dai colleghi

Il finanziere che avrebbe sottratto la somma è ora indagato con l'accusa di peculato

Finanziere sottrae 123mila euro dai fondi di un sequestro, finisce indagato per peculato. Ad incastrarlo gli stessi colleghi. A farne le spese per ora due commerciati romani che nel momento in cui un giudice ha disposto la restituzione di 175mila euro oggetto di sequestro hanno trovato la somma alleggerita di 123mila.

Il finanziere che avrebbe sottratto la somma è ora indagato con l’accusa di peculato

La sorpresa sarebbe stata certificata a fine agosto quando il legale dei due commercianti ha bussato alla porta di una caserma della Finanza, a Roma, ed ha scoperto che la somma in sequestro “non era più disponibile per intero in quanto euro 123.550 sarebbero stati trafugati”.

Il legale, l’avvocato Maurizio Oliva, per tutta risposta, ha diffidato il reparto regionale e generale per riavere i soldi spariti. “Ritengo – spiega – che se i soldi oggetto di sequestro fossero stati ben conservati non ci troveremmo davanti a una sparizione. Bastava sistemarli in cassaforte o nel fondo giustizia”.

La vicenda si apre nel giugno di tre anni fa quando i finanzieri impegnati in una operazione anti contraffazione controllano un negozio all’Esquilino dove sequestrano poco più di 11mila euro. Poi vanno a casa di un cittadino cinese legato ai commercianti dove sequestrano 160 mila euro in contanti riposti in una cassaforte. Le somme finiscono sotto sequestro e il caso finisce in tribunale.

Il processo all’uomo – accusato di irregolarità fiscali ed altri reati – si chiude per la morte del reo e a quel punto si apre la questione dei soldi sequestrati che i commercianti rivendicano come loro.

La faccenda nel settembre 2022 arriva in Cassazione, dove i giudici ritengono che il sequestro difetta di un’adeguata motivazione. Quindi ad aprile 2023 il Gip del tribunale di Roma Andrea Fanelli dissequestra l’intera somma. Somma, però, che non è risultata più intera.

Il suggerimento del giudice

Alla diffida alla Guardia di Finanza per riottenere la somma per intero lo stesso gip ha risposto con un non luogo a procedere: “Dagli atti …risulta che la predetta somma di euro 123.550 è stata illecitamente sottratta dal denaro in sequestro.

Ritenuto pertanto che non vi siano altri atti adottabili in quanto per la somma di 47.970 è già stata disposta la restituzione e quanto alla somma illecitamente sottratta non è possibile disporre ulteriormente non essendo di fatto più in sequestro”.

Da qui il consiglio del giudice – nemmeno troppo velato – riportato tra due parentesi: “Dovendo, semmai, gli aventi diritto intraprendere le opportune azioni legali a tutela delle rispettive ragioni di credito”. In altre parole per riavere i soldi risultati sequestrati con carenza di titolo devono citare chi li ha rubati, ossia il presunto finanziere infedele.