Appia Antica, partito il conto alla rovescia per l’esito della candidatura al patrimonio dell’Unesco

Con l'esito positivo partirà la realizzazione del sito "Via Appia. Regina Viarum" lungo i 22 tratti più rappresentativi dell'antica strada 

Foto Apia Antica Roma - Immagine Free

Potrebbe arrivare già quest’estate la buona notizia dell’iscrizione dell’Appia Antica nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Con un iter lunghissimo avviato dal Ministero della Cultura, la Regina Viarum (Regina delle strade), come la definì il poeta Stazio nel I secolo d.C., è stata candidata ad ottenere questo prestigioso riconoscimento, che la eleverebbe a patrimonio dell’umanità.

Con l’esito positivo partirà la realizzazione del sito “Via Appia. Regina Viarum” lungo i 22 tratti più rappresentativi dell’antica strada

Ci sono voluti mesi di lavoro e il coinvolgimento di quasi 30 uffici del Ministero della Cultura, per formalizzare con i complessi requisiti richiesti dall’UNESCO, l’iter per la candidatura a patrimonio dell’umanità l’Appia Antica.

Entro quest’estate, l’impegno profuso per questo obiettivo anche da quattro regioni e 87 città, assieme a parchi archeologici e le 25 Università coinvolte, potrebbe dare esito positivo, per costituire il sito seriale Via Appia. Regina Viarum.

Si svilupperà lungo 22 tratti di strada individuati e presentati nella domanda di candidatura come i più rappresentativi dell’eccezionale valore universale di questo bene, e rispondenti ai requisiti richiesti dall’UNESCO che in sostanza vogliono che al sito proposto per la candidatura, sia:

“Una testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa. E che costituiscano un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana”.

In questi giorni di trepidante attesa per un esito che tutti gli italiani sembra già una vittoria messa in tasca, è stata intanto ripercorsa l’evoluzione complessa di questa straordinaria testimone della storia, nata per esigenze militari – come spesso accade –, per collegare Roma a Capua, e poi progressivamente estesa fino a Brindisi, per diventare presto la strada per antonomasia, delle grande comunicazione commerciale e degli scambi culturali.

Appia Antica, partito il conto alla rovescia per l'esito della candidatura al patrimonio dell'Unesco 1
Nella foto un tratto romano dell’Appia Antica – Immagine Free

Via Appia. Regina Viarum

Fu il console Appio Claudio nel 312 a.C a dare il suo nome alla nuova strada, che a partire da Porta Capena collegava Roma a Brindisi. Una straordinaria opera di ingegneria che aveva la caratteristica di essere percorribile anche in caso di temporali.

A garantirlo era la pavimentazione, pensata proprio per assicurare tenuta e drenaggio, con un basolato fatto di larghe e levigate pietre perfettamente combacianti, poggiate su uno strato di pietrisco.

La strada larga oltre quattro metri per consentire la circolazione dei grandi mezzi di trasporto dell’epoca carri in entrambi i sensi di circolazione, era poi affiancata anche dal doppio percorso pedonale con le pietre miliari.

Tutto questo solo a Roma per la lunghezza di 16 km da Porta San Sebastiano fino a Frattocchie/Santa Maria delle Mole, tutelati sia dal Parco regionale dell’Appia Antica per la valorizzarne le risorse idrogeologiche, botaniche e faunistiche che dal Parco Archeologico dell’Appia Antica, per il patrimonio archeologico, artistico e storico.

L’esito della valutazione e il voto a luglio 2024

Nel febbraio 2023 l’Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura ha depositato la candidatura dell’Appia Antica, la prima interamente promossa e finanziata dal Ministero della cultura, che sta anche investendo numerosi fondi per il restauro e la valorizzazione dei resti archeologici che si trovano lungo il suo percorso.

L’esito della valutazione al momento in corso da parte dell’ICOMOS, e cioè l’organismo consultivo del Comitato del patrimonio mondiale, che si concluderà nel mese di luglio di quest’anno, con il voto, e nel caso di esito positivo, con l’inclusione della Regina Viarum nella Lista Patrimonio Unesco.