Roma, “No al taglio degli olmi”, i residenti sugli alberi per protesta (VIDEO)

Residenti salgono sugli alberi in segno di protesta: monta la protesta contro il taglio degli olmi

La prima è stata Margherita C., lo scorso mercoledì: è salita su un albero di viale Ventimiglia, in segno di protesta contro l’abbattimento disposto da Roma Capitale degli ultimi nove olmi presenti lungo la strada. Ieri sera è stata la volta di un altro attivista da quasi un giorno sull’albero. Al Trullo scatta una nuova forma di protesta: i residenti abbarbicati sulle chiome per salvare il verde del quartiere, o quel che ne rimane.

Residenti salgono sugli alberi in segno di protesta: monta la protesta contro il taglio degli olmi

Margherita, 45 anni, ambientalista, era rimasta per due ore sulla cima dell’olmo ed è scesa solo quando sul posto sono arrivate più volanti della polizia e l’assessora all’ambiente dell’XI municipio Daniela Gentili che deve averla rassicurata ma non troppo.

Pronta la reazione del Campidoglio. “I tagli che stiamo effettuando sono coerenti con quanto previsto del progetto approvato nel giugno 2017 e derivano da una relazione tecnica, redatta da un agronomo, su incarico della precedente amministrazione”, hanno fatto sapere tramite una nota congiunta le assessore ai Lavori pubblici e all’Ambiente di Roma Capitale, Ornella Segnalini e Sabrina Alfonsi.

Le motoseghe sono entrate, quindi, in funzione. “Sono olmi sani” ha spiegato il consigliere capitolino M5s Daniele Diaco “ed il loro abbattimento avviene nel totale silenzio e accondiscendenza di questa amministrazione che non dimostra alcuna cura per il verde”.

Il portavoce pentastellato, in mattinata sul posto prima dell’avvio dei nuovi tagli, ha stigmatizzato “l’ennesimo scempio”  perpetrato a dispetto delle proteste dei cittadini e di “un’associazione che ha presentato una diffida, ma è rimasta inascoltata”.

L’appello a salire sugli alberi

L’associazione è “L’Altritalia Ambiente” che da giorni invita i residenti a scendere in strada o meglio ancora a salire sugli alberi in segno di protesta.

Un metodo molto originale quello pensato dai politici e dai tecnici romani, abbattere tutto ciò che è verde, con buona pace dell’emergenza climatica, della qualità dell’aria e delle alte temperature registrate in città nei mesi più caldi“, spiegano dall’Altritalia.

Per gli ambientalisti non ci sarebbe effettivamente un’urgenza sul fronte della incolumità pubblica:Una perizia giurata smentisce tale teoria“, la loro spiegazione.

Considerato che ognuno di quegli alberi produce circa 40 litri di ossigeno al giorno, avremo 360 litri di ossigeno in meno ogni giorno, un abbruttimento della zona in questione la perdita di vaste zone d’ombra preziose nelle sempre più calde estati romane“.