Roma, cinque indagati in una proficua attività di spaccio a Primavalle: sequestrati oltre 250 chili di droga

Fitti controlli a Primavalle dopo l'omicidio di Michelle Maria Causo: due arresti e tre denunce. Le indagini

Roma: la Polizia di Stato, a seguito di scrupolose indagini, ha arrestato un cittadino marocchino di 38 anni e un cittadino italiano di 67 anni poiché gravemente indiziati del reato di spaccio di sostanza stupefacente. Sequestrati circa 260 kg di hashish e 24900 euro in contanti.

Fitti controlli a Primavalle dopo l’omicidio di Michelle Maria Causo: due arresti e tre denunce. Le indagini

Due uomini risultano indagati da questa mattina per la gestione di una proficua attività di spaccio di droga che ha portato al ritrovamento e sequestro di oltre 250 chili di hashish, e all’arresto di un marocchino di 38 anni e un italiano di 67.

I due uomini stati individuati e perquisiti dai poliziotti del XIV Distretto Primavalle, a seguito dei controlli predisposti dalla Questura di Roma, e intensificati dopo il brutale omicidio ldi Michelle Maria Causo, la liceale 17enne di Torrevecchia uccisa in un appartamento a Primavalle con sei coltellate, e ritrovata in un carrello della spesa accanto ai bidoni della spazzatura.

I possibili collegamenti di questo terribile omicidio con il mondo degli stupefacenti, hanno spinto le forze dell’ordine a concentrare in questa borgata tra via di Boccea e Trionfale, azioni mirate per il contrasto allo spaccio di stupefacenti, che oggi ha portato all’arresto della coppia, gravemente indiziata di questo reato.

L’operazione con il duplice arresto ed il sequestro di 260 chili di stupefacente

L’operazione odierna, era partita dall’individuazione di un soggetto già attenzionato per spaccio a bordo della sua autovettura, intercettato all’interno della sua auto mentre si trovava con un altro uomo. Quel pedinamento lungo il Grande Raccordo Anulare, ha portato gli agenti a seguire la coppia in via Anagnina, prima di fermarli per una perquisizione e scoprire sul mezzo oltre 20mila euro occultati, probabile provento dell’attività illecita.

Il sistema congegnato era quasi “perfetto”. All’interno dell’auto c’erano infatti due doppi fondi sotto i due sedili anteriori, e azionabili elettronicamente, e proprio lì dal lato guidatore erano state collocate le buste termosaldate di denaro.

A fornire poi gli indizi per il rintraccio dell’ingente quantità di stupefacente, ci avrebbe pensato ancora una volta la messaggistica sul cellulare del conducente dell’auto, dove gli investigatori, si sono limitati a seguire un percorso già impostato sul navigatore arrivando a meta.

Grazie ad altre indicazioni ricevute sul cellulare durante il tragitto e ricevute  da una persona coinvolta convinta di comunicare tramite messaggi con l’arrestato, gli investigatori non restava altro che proseguire nella farsa anche arrivati sul punto dell’incontro, dove avrebbero dovuto cercare un uomo con un cappello a bordo di un’auto grigia.

E proprio quest’ultimo all’arrivo dell’auto, si sarebbe fatto avanti agli agenti in incognito per chiedere se fossero loro le persone che dovevano portargli i soldi. Un’ammissione servita a fermarlo e portarlo presso gli uffici di polizia per ulteriori accertamenti.

E stato grazie ad altri messaggi ricevuti sullo stesso telefono poi, che gli agenti seguendo pedissequamente le indicazioni, sono andati in via del Casale Agostinelli dove due autovetture che facevano segno di seguirle si sono fermate dopo alcune centinaia di metri, per consentire al conducente dell’auto  in testa, appunto il cittadino marocchino di 38 anni, di consegnare alla seconda vettura guidata dal complice italiano 67enne, una pesante busta azzurra.

A quel punto sarebbe scattato l’arresto da parte dei poliziotti, che hanno dapprima bloccato il conducente del secondo mezzo, e poi seguito il marocchino in fuga immediatamente fermato.

La droga sparsa tra la prima e la seconda auto seguite dagli agenti, è risultata suddivisa in buste da 15, 5 e 40 chili di hashish, per un peso totale di circa 240 chili.

L’arresto per il 38enne e l’italiano di 67 è stato convalidato da parte dell’Autorità Giudiziaria, e i due uomini si trovano a disposizione dell’Autorita ristratti in carcere, mentre i due italiani di 23 e 24 anni fermati con i soldi nel primo controllo, così come il 43enne italiano con il cappello, sono stati denunciati in stato di libertà per reati inerenti gli stupefacenti.

Gli indagati sono intanto da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza.