Ladispoli, bonus una tantum: molti cittadini irreperibili

Ecco cosa deve fare chi fa parte degli elenchi pubblicati dal Comune

Ladispoli, bonus una tantum: molti cittadini irreperibili

E’ quasi un appello quello lanciato dal Comune di Ladispoli per quanto riguarda la Carta dedicata a te.

Non sono stati trovati infatti numerosi cittadini che, pur avendo diritto ai benefici previsti da questa misura, sono risultati irreperibili al loro indirizzo di residenza.

Ecco cosa deve fare chi fa parte degli elenchi pubblicati dal Comune

Non trovando decine di cittadini che avevano i requisiti per accedere alla social card, l’Amministrazione ha quindi deciso di pubblicare sul proprio sito l’elenco degli aventi diritto, chiedendo agli stessi cittadini di controllare se il loro numero di protocollo risultasse tra quelli in elenco.

“Nel tentativo di rintracciare i beneficiari non ancora raggiunti, l’Amministrazione comunale ha pubblicato gli elenchi inerenti i nominativi interessati, consultabili sul sito del comune di Ladispoli, redatti nel rispetto della normativa vigente in materia di privacy”, spiegano dall’Amministrazione comunale.

Ma quanti sono i cittadini che risultano, al momento, irrintracciabili?

Il Comune annuncia che sono ben 174 le persone che avrebbero diritto a questo bonus una tantum previsto dal Governo ed erogato tramite verifiche effettuate dall’Inps.

Una volta controllato il proprio codice, e verificato che sia tra quelli in elenco, il passaggio successivo è quello di rivolgersi direttamente agli uffici del Comune.

Ci si può recare, quindi, all’Ufficio Servizi Sociali, in piazza Falcone, fino a venerdì prossimo 15 settembre, dalle 9,30 alle 12,30, sabato escluso. In questo modo si potrà ritirare, spiegano dal Comune, la comunicazione sulla quale sono riportati il nominativo del beneficiario abbinato al codice della carta assegnata, presentandosi muniti di valido documento di riconoscimento e codice fiscale/tessera sanitaria.

Grazie alla Carta dedicata a te si possono acquistare beni alimentari di prima necessità definiti dal decreto attuativo, come carne, pescato fresco, latte, zucchero, ortaggi, lieviti, miele e tanto altro. I destinatari sono nuclei famigliari con un ISEE fino a 15mila. L’importo è pari a 382,50 euro.