Roma, interpellanza  di Davide Bordoni (Lega) al sindaco “editore”

L'opposizione chiede al sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri di fare chiarezza sull’incremento dei costi previsti per la comunicazione istituzionale

campidoglio elezioni roma

Un canale tv digitale e una nuova newsletter bisettimanale. Sono solo alcune delle nuove voci di spesa stanziate a favore della comunicazione istituzionale dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che sembra essersi trasformato in un vero e proprio “editore” intenzionato a rilanciare a colpi di comunicati e di video la macchina amministrativa del Campidoglio. Un’intenzione lodevole se non fosse che la città ha ben altre priorità che meriterebbero, da un lato, la massima attenzione e, dall’altra, indispensabili risorse aggiuntive. Voci che corrispondono, per esempio, al penoso stato della raccolta differenziata dei rifiuti, per non parlare delle buche e del numero insufficiente di treni utilizzati per il servizio di trasporto sulle linee della metropolitana.

L’opposizione chiede al sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri di fare chiarezza sull’incremento dei costi previsti per la comunicazione istituzionale

Ed è proprio sulla moltiplicazione dei canali mediatici già esistenti e sul conseguente incremento di oneri posti a carico delle tasche dei romani che Davide Bordoni, esponente della Lega nell’assemblea capitolina, chiede al primo cittadino di fare chiarezza attraverso un’interpellanza su cui verterà un successivo dibattito in consiglio.

E’ il Campidoglio stesso ad aver annunciato che Web tv e Newsletter andranno a far parte “ufficialmente di INFORoMA, il sistema che si affianca al già attivo notiziario radiofonico che ogni mattina aggiorna gli ascoltatori con le notizie” sull’amministrazione di Roma Capitale. Curioso anche il meccanismo di iscrizione alla Newsletter che sarà, di fatto, un automatismo diretto a coinvolgere anche coloro i quali sono costretti a iscriversi al Portale di Roma Capitale per utilizzarne i servizi on line come, per esempio, l’accesso alle informazioni contenute nell’archivio dell’Anagrafe digitale.

I costi sostenuti dall’amministrazione per l’ufficio stampa in termini di personale e di dotazioni tecnologiche -rileva l’esponente leghista nella sua interpellanzaal contrario di altri servizi ha registrato, dopo l’insediamento della nuova giunta, un aumento progressivo diretto a finanziare due ulteriori nuovi canali di comunicazione e informazione rivolti ai cittadini”.

Roma Capitale, si legge nel documento, ha aggiunto a queste voci di spesa anche l’acquisto di spazi pubblicitari sui network delle radio romanecon investimenti che non rispondono a logiche di efficienza ma, piuttosto di marketing istituzionale”.

Due pesi e due misure, mentre la spesa per servizi interni o commissionati ai media cresce quella per i municipi viaggia all’inverso

L’incremento degli oneri per la comunicazione va, poi, in netta controtendenza rispetto alle limitazioni imposte “ad altri servizi ma anche all’ulteriore decurtazione delle spese che sono destinate al finanziamento dei municipi”.

Nell’interpellanza si chiede, pertanto, al sindaco di spiegare le ragioni di una tale impennata di debiti, e “di chiarire se la partita è da intendersi chiusa così e a quanto ammontino, esattamente, gli stanziamenti di risorse iscritti per tali scopi nel bilancio dell’amministrazione comunale per l’esercizio in corso”.

Un primo, parziale elenco si può ricostruire consultando l’archivio delle delibere di Giunta già esecutive come, per esempio, un “assegno” dell’importo di 12.126 euro per due settimane di spot pubblicitari su Radio Globo e Radio Romanista, un altro, stavolta a beneficio di Radio Dimensione Suono RDS Roma e a RDS Soft e Rampower per quattordici giorni di spot al costo di 19.337 euro e, non ultimo, in termini di consistenza uno stanziamento disposto a trattativa diretta dal Gabinetto del Sindaco per un totale di 85.400 euro a favore della società The Washing Machine Italia Srl incaricata di fornire sino al prossimo 31 dicembre 2023 “servizi di comunicazione” (leggi qui).