Fiumicino, il Consiglio di Stato blocca il polo fotovoltaico di Castel Campanile

L'area esclusa momentaneamente dalla mappa delle zone bianche

Fiumicino, il Consiglio di Stato blocca il polo fotovoltaico di Castel Campanile

Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva, avanzata dal Ministero della Cultura, contro l’annullamento del vincolo paesaggistico sulla zona nord del Comune di Fiumicino.

Il provvedimento è stato reso noto dall’associazione Rete 136 Ambiente e Paesaggio, che riunisce associazioni e cittadini.

L’area esclusa momentaneamente dalla mappa delle zone bianche

Una questione, quella che riguarda quest’area di Castel Campanile, a lungo dibattuta nel corso degli ultimi anni e che ha visto proprio i cittadini scendere in campo per l’integrità e la salvaguardia della zona.

Lo scorso 25 agosto è arrivata l’accoglimento della richiesta attraverso l’ordinanza (N.03364/2023 Reg.Prov.Cau., N. 05787/2023 Reg.Ric). del Consiglio di Stato.

Dall’associazione spiegano che sono state “così confermate le ragioni del Decreto ministeriale – annullato dal Tar – di salvaguardia di tutte le aree collinari contro ogni tipo di intervento finalizzato ad alterare la condizione ambientale e paesaggistica al di fuori delle regole del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale. I giudici, oltre ad escludere momentaneamente queste aree della mappa delle zone bianche, ovvero aree individuate per la localizzazione di impianti di trattamento/smaltimento dei rifiuti, e la realizzazione del grande impianto fotovoltaico nell’area collinare di Castel Campanile, hanno dato mandato al Presidente titolare della Sezione di fissare, entro il primo trimestre del 2024, l’udienza per trattare nel merito la problematica”.

A sostegno della tutela paesaggistica di questa parte di territorio, a nord del Comune di Fiumicino, erano state raccolte 3423 firme, consegnate alla Soprintendenza, per chiedere che quest’area venisse considerata di notevole interesse pubblico.

Un vasto spiegamento di forze in supporto a Rete 136, composta da oltre trenta tra comitati e associazioni del territorio.

Come Rete siamo consapevoli che questo risultato è provvisorio e tutto è rimandato alla futura sentenza del Consiglio di Stato ma apprezziamo che il Ministero della Cultura abbia comunque deciso di presentare questo ricorso alla sentenza del Tar nonostante tentativi politici di condizionare questa decisione. Riteniamo che le quasi 3.500 firme di cittadini a sostegno della tutela paesaggistica possano pesare. E riteniamo doveroso ricordare che nelle zone collinari salvaguardate dal Decreto l’installazione dei pannelli fotovoltaici non è vietata se questi vengono posizionati sui tetti delle case e delle infrastrutture necessarie alla conduzione del fondo agricolo quali: stalle, magazzini, silos, ecc. Anzi tali impianti fotovoltaici sono incentivati con finanziamenti pubblici a fondo perduto che coprono l’80% dell’intero investimento“.