Pannello solare e trompe l’oeil: sulle dune di Capocotta spunta un “villino”

Una piccola baracca sulla spiaggia di Capocotta ha scatenato sui social commenti tra l’ironico e il sarcastico per un manufatto sorto in modo del tutto abusivo

La casetta abusiva di Capocotta in un'immagine tratta da Facebook

Un tempo una melodica canzone parlava di una casettapiccolina in Canadà, con tante vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà”. Da qualche giorno lo stesso ritornello potrebbe essere adattato a Capocotta in onore di una “casetta” misteriosamente spuntata tra le dune della macchia mediterranea. Chi l’ha costruita, asse dopo asse e tronco dopo tronco, non solo ha dato prova di notevole fantasia ma anche cercato di arredare questa sua creazione corredandola di bucoliche finestre disegnate su un telone con effetto “trompe l’oeil” di un’immaginifica villetta dotata di vista mare su uno dei tratti più belli della costa tirrenica. Tocco finale, da vero intenditore delle tematiche green e degli allarmi sul cambiamento climatico, ecco spuntare anche un pannello solare molto probabilmente utilizzato per avere acqua calda corrente.

Una piccola baracca sulla spiaggia di Capocotta ha scatenato sui social commenti tra l’ironico e il sarcastico per un manufatto sorto in modo del tutto abusivo

La piccola e altrettanto abusiva baracca costruita a Capocotta, a due passi dalla battigia ha subito attirato, sul web molta curiosità, ma anche tanti discordanti commenti, alcuni venati di una sottile ironia, altri di esplicita difesa al fantomatico inquilino e ulteriori ancora per pronunciare una sia pur velata condanna a quella che sembra essere una propria sfida in nome del diritto alla casa.

Un diritto sacrosanto che, come insegnano i recenti episodi accaduti anche sul litorale di Ostia, non può certo essere attuato costruendo malsane tendopoli abusive (leggi qui), ammassando altre abitazioni di fortuna negli spazi urbani dedicati a tutt’altre finalità, oppure trasformando in veri e propri accampamenti illegali, nonché privi di qualsiasi misura igienica, parcheggi diventati monopolio di camper buoni per essere avviati a un’inevitabile rottamazione, viste le pessime condizioni in cui spesso versano (leggi qui).

Ma l’”improvvisato” architetto di Capocotta non ha lasciato nulla al caso posizionando anche un avviso rivolto ai bagnanti di passaggio dove si legge, testualmente, “qualche spiccio per aiutarmi, se sani sarebbe meglio. Grazie”.

Ed ecco, puntuale, emergere dal profondo del web un florilegio di commenti, battute e considerazioni elaborate con uno stile ispirato al cronico e al sarcastico. “Dune di Capocotta, qualcuno si è fatto una villetta niente male -commenta un utente Fb- tanto di cappello e tanto estro e fantasia”.

Ma è anche vero che nella zona, battuta dai vigili urbani, ricorda un altro, la polizia locale si fa vedere soltanto per “multare le macchine parcheggiate, perché multe vuol dire soldi” subito e da riscuotere tramite bollettino postale.

Qualcuno puntualizza che la casetta gli ricorda il film intitolato “Tutti al mare” di cui è stato a suo tempo protagonista Pippo Franco, subito rimbeccato da chi si chiede se la baracca non sia magari abitata proprio da Ermanno Mordini, detto “Batacchio”.

C’è chi teme il dilagare di un fenomeno che potrebbe trasformare le dune dell’area protetta in una bidonville

Altri si incamminano su considerazioni di tenore politico. Se la baracca di Capocotta è abusiva non c’è da meravigliarsi perché ci troviamo in un Paese che tollera la presenza sul suo territorio di “quattro potenti associazioni mafiose e consente a 30 milioni di italiani di evadere 100 miliardi l’anno, nonché di fare abusi di tutti i tipi, di corrompere e di essere corrotti”.

Tornando agli aspetti squisitamente stilistici c’è chi si interroga sul fatto che la casetta sia munita anche di servizi igienici e chi replica suggerendogli di seguire le mosche per risolvere un simile quesito. L’abbondanza di tronchi secchi fa poi, pensare anche alla possibilità che, in previsione dell’inverno, la baracca di Capocotta possa essere dotata anche di un confortevole caminetto.

La mancanza di controlli da parte del demanio marittimo preoccupa un utente che, immaginando un effetto domino da parte di un esercito di futuri emulatori tutta l’area protetta si possa trasformare in un’estesa bidonville. “Perché a Capocotta –conclude indispettita un’altra utente– non manca proprio nulla così come sul lungomare di Ostia, le tendopoli all’altezza della Lega Navale ed ex Med e di piazza Sirio o i camper su viale Mediterraneo. Mi sembra tutto perfetto no? Un bel biglietto da visita di Ostia per i turisti e un bellissimo panorama per chi ci vive, avanti tutta…”.

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