Roma, lascia il carico di hashish nella spazzatura: Ama arriva prima dello spacciatore

Roma, il mondo dello spaccio si avvale dei cassonetti dell'immondizia, ma non fa i conti con Ama. Sequestrati 20 chili di hashish a Tuscolana: erano tra i rifiuti

Ricco carico di stupefacenti trovato nei cassonetti della spazzatura - foto di repertorio

Roma: si è rivelato un nascondiglio poco sicuro per la droga il cassonetto della spazzatura dove una valigetta di stupefacente con dentro oltre 20 chili di hashish era stata lasciata da ignoti, ben chiusa in una valigetta, tra i rifiuti indifferenziati.

Contando forse su un mancato ritiro dell’immondizia nel weekend, lo stupefacente era stato con molta probabilità lasciato lì solo temporaneamente, magari con l’idea di riprenderlo o farlo ritirare al destinatario della fornitura. Se questi erano i progetti criminali però, sono saltati grazie ad Ama, che è arrivata prima dello spacciatore.

Roma, il mondo dello spaccio si avvale dei cassonetti dell’immondizia, ma non fa i conti con Ama. Sequestrati 20 chili di hashish a Tuscolana: erano tra i rifiuti

Oltre 20 chili di hashish sono stati trovati dagli operatori dell’AMA durante il weekend all’interno di un cassonetto dei rifiuti lungo la via Tuscolana, nella zona Furio Camillo.

Quando i netturbini hanno iniziato a spostare i contenitori e fare ordine nei sacchetti di spazzatura da ritirare, una valigetta di pelle sarebbe saltata fuori dal mucchio, attirando l’attenzione degli operatori che l’hanno aperta trovando il ricco contenuto di stupefacente.

Davanti ai loro occhi increduli, incapaci di quantificarne il valore, c’erano infatti oltre 50mila euro di hashish, ben conservato all’interno di numerosi panetti marchiati.

Immediatamente il personale AMA ha quindi richiesto l’intervento delle forse dell’ordine al 112, e in pochi minuti la zona è stata raggiunta dalle volanti della Polizia di Stato e il nucleo della Polizia Scientifica che dopo i rilievi effettuati sul posto ha avviato in queste ore le analisi e perizie dattiloscopiche, per rilevare le  impronte digitali e risalire alla provenienza della droga.

La droga rinvenuta dagli operatori Ama, secondo le prime indiscrezioni sarebbe di ottima fattura, e sui panetti un logo potrebbe indicare la provenienza dello stupefacente e cioè il nord Africa.