Lo chef stellato di Fiumicino Lele Usai: “Sporzionare la torta portata da casa non merita un supplemento?”

Con un post social lo chef stellato Lele Usai, proprietario de "Il Tino" e di "Quarantunododici", chiede ironicamente se sporzionare una torta portata dai clienti meriti o no un supplemento 

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Lo Chef Lele Usai (Fonte foto suo profilo ufficiale di Instagram).

Tramite un post sui social il celebre chef stellato di Fiumicino, Lele Usai, si sfoga via internet contestando un episodio che lo ha visto indirettamente protagonista: motivo del contendere, il fatto se sia corretto o meno chiedere un supplemento al cliente al momento di pagare il conto, per lo sporzionamento di una torta portata da casa.

Con un post social lo chef stellato Lele Usai, proprietario de “Il Tino” e di “Quarantunododici”, chiede ironicamente se sporzionare una torta portata dai clienti meriti o no un supplemento

Il proprietario di “Il Tino e di “Quarantunododici”, sempre nel comune aeroportuale, utilizza i social raccontando un recente episodio vissuto in prima persona, nel confrontarsi con alcuni clienti al momento di pagare la loro consumazione.

“Oggi a pranzoracconta Usai si sono portati, riferendosi ai clienti – una “torta” da fuori, oltretutto senza scontrino e senza tracciabilità. Se gliela la faccio mangiare a casa finisco pure io su una croce? Se gli applico un fee (un supplemento ndr) per il servizio che succede, divento Satana e vado al rogo?”.

Questo il resoconto e le domande rivolte via social da Daniele Usai, in arte noto da tutti come “Lele”, chef e padrone dei due ristoranti di Fiumicino, che si è rivolto agli internauti con post e foto della torta tramite il suo profilo di facebook.

In maniera diretta, chiara, ma senza offendere nessuno, lo chef stellato affronta di petto un problema annoso, ovvero il costo – eventuale – dei supplementi per vari servizi extra offerti ai clienti nella ristorazione, non solo in questo caso: “Un ristoratore – rammenta – manda avanti l’attività vendendo cibo, d’altro canto un cliente esce da casa per mangiare ciò che non sa o non vuole cucinare a casa! Questo caso mi sembra un po’ un ‘coito interruptus’ per entrambe le parti”.

Già a inizio 2023 Usai si era rivolto in maniera dura ad alcuni foodblogger che volevano dare visibilità in cambio di un invito gratis per cena, e anche stavolta il motivo del contendere va a toccare problematiche concrete vissute da ristoratori e clienti, come ad esempio la tracciabilità degli alimenti delle pietanze servite – come ad esempio lo scontrino – ed altro ancora.

“I clienti sottolinea Lele Usai approfondendo l’episodio non avevano avvertito che avrebbero portato la torta, e già questo non è un comportamento corretto, sebbene sia molto frequente – ma questo sarebbe il minimo”.

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A destra nella foto lo chef Lele Usai con Antonio Cannavacciuolo (Foto fonte profilo Instagram ufficiale Lele Usai).

“La vera problematica spiegaè che mancava lo scontrino della pasticceria che aveva fatto il dolce, o un qualunque altro documento che potesse tracciarne la provenienza. Questo espone il ristorante al rischio di sanzioni in caso di controlli. Insomma, esistono delle regole. Ed esiste il lavoro. Sporzionare una torta e servirla per una tavolata, in effetti, tiene impegnato il personale”.

Lo chef di Fiumicino quindi arriva a fare la domanda che ha scatenato tra pro e contro i social:  È giusto o sbagliato far pagare questo servizio? Risposta: ‘Giusto, si chiama ‘diritto di servizio’ o ‘diritto di tappo’ se si tratta di vino. Al Quarantunododici corrispondono rispettivamente a 3 e 5 euro. Ma un buon ristoratore sa valutare di volta in volta a seconda dei casi. Per quanto mi riguarda quando capisco che quel dolce ha un valore affettivo molto importante, per intenderci se è la torta della nonna o di famiglia, io non applico nessun costo. E anche se è una bottiglia pregiata o un dolce speciale che io non sarei in grado di servire, ad esempio un dolce firmato da un maestro pasticciere come Sal De Riso”.

Tuttavia, sottolinea Usai a margine dell’intelligente polemica via social, non ha chiesto, in questo caso recente, neanche un centesimo, e spiega il perchè: “Era il compleanno di una bambina e quando il maître ha riferito che non avremmo potuto servire la torta ho visto il cliente mortificarsi – dice Lele Usai – ho capito che non c’era cattiva fede in quel gesto. Non ce l’ho fatta a rovinargli la festa. Ho corso il rischio senza chiedere nulla”.

Nei mesi scorsi abbiamo parlato di Lele Usai perchè fa parte, insieme ad altri suoi colleghi, della “Periferia Iodata”, un’associazione che raggruppa al suo interno i migliori chef di Fiumicino, Fregene e Maccarese.

Infine va ricordato come, nel gennaio 2022, Lele Usai è stato protagonista in tv di alcune puntate di quell’edizione del talent show culinario, quando  i suoi piatti, ad altissima difficoltà, hanno contribuito ad alzare l’asticella della competizione delle sfide, negli episodi andati in onda su Sky.

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