Roma, evade dai domiciliari: più colpi a mano armata in farmacia

Rapina due volte la stessa farmacia, 59enne ai domiciliari finisce in carcere

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Immagine di repertorio

Da casa, dove era relegato agli arresti domiciliari, sarebbe potuto uscire solo per andare a rifornirsi di metadone al SerD, il servizio per le dipendenze, invece, un 59enne romano ne approfittava pure per mettere a segno colpi lampo in farmacia. Due le rapine a mano armate contestate nella stessa farmacia di Vermicino. Ora è in carcere.

Rapina due volte la stessa farmacia, 59enne ai domiciliari finisce in carcere

I carabinieri della Stazione di Roma Tor Vergata, su delega della Procura della Repubblica di Roma, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di sostituzione della misura degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, nei confronti di un 59enne romano ritenuto gravemente indiziato di due rapine commesse a distanza di poco tempo ai danni della medesima farmacia in via di Vermicino.

Dalle indagini dei carabinieri è emerso che l’uomo, già agli arresti domiciliari proprio perché già indagato per analoghi episodi di rapina, avrebbe sfruttato i permessi concessigli per commettere altre rapine nella zona.

In particolare, le mattine del 20 maggio e 12 luglio, autorizzato a recarsi al Servizio per le Dipendenze, si sarebbe presentato nella farmacia con il volto coperto da una mascherina chirurgica e, sotto minaccia di pistola e coltello, si sarebbe fatto consegnare dalla commessa di turno l’incasso, per poi fuggire velocemente a bordo di uno scooter di grossa cilindrata.

Incastrato dalle telecamere

I carabinieri grazie all’attenta analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della farmacia e di altri esercizi commerciali limitrofi e alla localizzazione delle celle telefoniche sono riusciti a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo.

Raggiunto nella sua abitazione, l’uomo è stato arrestato e la successiva perquisizione ha consentito ai Carabinieri di rinvenire e sequestrare gli indumenti, il coltello e lo scooter, utilizzati per commettere le rapine.

I dati acquisiti hanno consentito di raccogliere gravi indizi di responsabilità nei confronti dei dell’uomo che, così ha dovuto lasciare gli arresti domiciliari per il carcere di Regina Coeli.