Fiumicino, sul porto crocieristico volano stracci nel Pd: Michela Califano attacca l’ex sindaco Montino

Califano: "Su porto grandi navi da Montino ricostruzioni contraddittorie"

Fiumicino, sul porto crocieristico volano stracci nel Pd: Michela Califano attacca l'ex sindaco Montino

Botta e risposta sulla questione porto tra la consigliera regionale del PD Michela Califano e l’ex sindaco di Fiumicino, Esterino Montino.

Negli ultimi giorni l’argomento è stato dibattuto più volte dalle forze politiche locali. Ne aveva parlato il sindaco attuale Mario Baccini, se ne era discusso nell’ultima seduta del consiglio comunale e c’era stato il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione. Oggi è stata una giornata caratterizzata da nuove polemiche.

Califano: “Su porto grandi navi da Montino ricostruzioni contraddittorie”

Nella Città va avanti, quindi, lo scontro su un argomento che, da sempre, divide l’opinione pubblica.

Nelle ultime ore, però, sta tenendo banco la discussione, a distanza, tra Califano e Montino. Un botta e risposta che sta avvenendo anche via social.

“Rimango francamente esterrefatta – afferma Califano  – dalle esternazioni dell’ex sindaco Montino nelle quali, evidentemente nel tentativo di uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciato, cade in diverse contraddizioni.  È vero, nel 2013 votammo un atto di indirizzo politico per completare le opere già programmate e necessarie alla crescita di questo territorio. Ma nel documento non c’era alcun riferimento al fatto di trasformare un porto diportistico in uno crocieristico gestito per 99 anni dalla Royal Caribbean.  Lo spettro del porto crocieristico si palesò solo nel luglio 2019 quando la compagnia, la RC, svelò l’intento di acquisire la concessione che da lì a poco sarebbe stata messa all’asta. Nel 2019, magari Montino non lo ricorda più, non ero Presidente del Consiglio Comunale di Fiumicino e non sedevo neppure in consiglio comunale, ma in quello della Regione Lazio”.

Califano spiega che l’unico progetto portuale commerciale che ha sostenuto è quello “previsto dal PRP a nord della foce del Tevere e dell’Autorità di Sistema Portuale, quindi di gestione pubblica, che prevede come primo stralcio già finanziato la realizzazione della darsena pescherecci e la viabilità di accesso al cantiere. Ne va da sé che non ho mai cambiato posizione per cavalcare l’onda della protesta delle altre compagnie crocieristiche che fanno base a Civitavecchia come lui riporta. A riprova di questo non si può trovare nessun atto, nessuna nota, nessun voto a favore che smentisca quanto dico. Sfido chiunque a dimostrare il contrario”.

Pronta la risposta dell’ex sindaco di Fiumicino. “Con sempre maggiore sorpresa -ribatte Montino – leggo che la consigliera Califano afferma di non avere mai condiviso o partecipato, nei dieci anni passati, le nostre intenzioni sul porto turistico di Fiumara Grande. Forse era distratta, sebbene presente alle varie riunioni di gruppo e in altri contesti. Al di là di questo, è evidente a tutti che la posizione mia e della mia giunta è sempre stata quella di cogliere un’occasione importante per uscire dal degrado dell’area con due mosse: realizzare alternative abitative per tutti coloro che desiderassero andare altrove, invece che vivere a Passo della Sentinella e nei pressi del vecchio faro; un forte investimento sull’area con la possibilità di governarlo in modo da garantire ricadute positive sull’economia e l’occupazione locale, nel rispetto dell’ambiente e delle prerogative previste dalle autorità responsabili della valutazione di impatto ambientale. Detto questo, vorrei ricordare a chi ha la memoria corta che la gran parte delle opere a mare relative al porto turistico sono state realizzate ben prima del mio arrivo come sindaco di Fiumicino. Parliamo dunque di un’infrastruttura che ha già impattato a mare e che, però, è rimasta abbandonata al degrado. Che a Fiumicino sarebbe sovradimensionato immaginare due porti, uno commerciale e uno turistico, non ci sono dubbi.

Montino aggiunge poi che per questi motivi “bisogna ripensare il progetto del porto commerciale che deve essere immaginato solo ed esclusivamente come una darsena pescherecci, fondamentale per la flotta di Fiumicino che non può più essere costretta ad utilizzare il porto canale”.