Roma, trovato senza vita su una panchina: è la prima vittima del gran caldo

Roma, era riverso su una panchina quando un uomo lo ha visto e ha dato l'allarme: il 50enne era un personaggio conosciuto nelle zona per i suoi modi gentili

Clochard morto per l'ondata di caldo di Caronte- foto non attinente ai fatti - canaledieci.it

E’ morto per il caldo feroce ma non esattamente nell’indifferenza della gente “Sorriso”, il clochard di 50 anni che conoscevano e salutavano tutti, e così soprannominato per quell’espressione mite e gentile che lo caratterizzava.

L’uomo non ha retto all’ennesima sferzata di calore ancora più spietata su un corpo provato da una vita ai margini. L’allarme nel tardo pomeriggio lo ha dato un passante, che lo ha riconosciuto in una persona sdraiata su una panchina, ed ha capito che qualcosa non andava.

Roma, era riverso su una panchina quando un uomo lo ha visto e ha dato l’allarme: il 50enne era un personaggio conosciuto nelle zona per i suoi modi gentili

Alla tristezza delle morte di persone che vivono ai margini e che perdono la vita per ipotermia, si affianca un analogo e terribile destino in estate, quando anche le temperature infuocate non concedono ai senza fissa dimora il diritto di vivere in pace.

E’ stato proprio il calore implacabile di Caronte infatti, ad uccidere “Sorriso”, il clochard 50enne trovato senza vita su una panchina di Villa Gordiani. Una circostanza crudele tanto quanto le disuguaglianze create dall’uomo, vere responsabili della disgrazia che ha portato alla morte il senza fissa dimora.

L’uomo che potrebbe aver perso i sensi diverse ore prima per le temperature sfiancanti, è stato soccorso solo quando un passante lo ha notato sdraiato completamente fermo su una panchina, e ha dato l’allarme per far intervenire con urgenza un’ambulanza.

E quel sospetto tremendo che qualcosa di grave era accaduto, è stato confermato poco dopo proprio dal personale dell’ARES 118, che ha soccorso il 50enne, ma che non ha potuto fare altro che constatare il decesso, richiedendo sul posto anche gli agenti della polizia del commissariato di zona che hanno chiuso la zona in attesa dell’Autorità giudiziaria.

Per il clochard dall’espressione pacifica e sorridente tanto da essersi guadagnato il soprannome di “sorriso”, una fine triste senza la dignità di una casa. Una condizione abitativa che solo qualche anno prima invece, lo aveva visto risiedere in un appartamento di zona in via Anagni.

Non è noto poi per quale ragione l’uomo si sia ridotto a vivere in uno stato di indigenza così importante, ma è certo che da quella zona a poca distanza dal parco dove ha trascorso gli ultimi momenti della sua vita, non si sarebbe mai voluto spostare.