Fiumicino, una partita di calcio per ricordare Valeria Fioravanti: morì di meningite non diagnosticata

Vigili del fuoco e personale Adr nella partita del cuore per Valeria Fioravanti: durante l'evento anche la raccolta fondi per sostenere la battaglia legale dei familiari 

Nella foto Valeria Fioravanti - Social

Era una dipendente di Aeroporti di Roma Security Valeria Fioravanti, la 27enne deceduta lo scorso 10 gennaio per meningite batterica al Gemelli di Roma, dopo aver girato almeno quattro ospedali della Capitale. Secondo quanto emerse dalle testimonianze dei familiari, le condizioni della ragazza non sarebbero state fin da subito considerate gravi, né tantomeno le sarebbe stata diagnosticata immediatamente la meningite, per questo l’infiammazione in realtà già acuta, ha continuato ad aggravarsi togliendole la vita in pochi giorni.

Oggi i suoi colleghi incaricati dal padre della vittima, hanno deciso di organizzare una partita di calcio allo Sporting Club di Fiumicino per ricordarla. L’iniziativa che vedrà in campo la sezione sportiva dei Vigili del fuoco di Roma e una selezione di amici e colleghi dell’ADR Security, servirà a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo caso definito di malasanità, e a proseguire la raccolta fondi a sostengo delle spese spese medico legali che la famiglia della giovane sta affrontando per fare luce sulla terribile vicenda.

Vigili del fuoco e personale Adr nella partita del cuore per Valeria Fioravanti: durante l’evento anche la raccolta fondi per sostenere la battaglia legale dei familiari

Il prossimo 13 luglio presso Sporting club Fiumicino, alle ore 20,00 il fischio dell’arbitro darà il via ad una partita di calcio del cuore, che vedrà riuniti intorno al campo da gioco, parenti, amici e colleghi di lavoro di Valeria Fioravanti, la dipendente dell’Aeroporto di Fiumicino Adr Security, deceduta a gennaio di quest’anno per una meningite batterica. Sulla morte della 27enne, la sua famiglia che non si da pace, sostiene da allora che la giovane poteva salvarsi se le fosse stata diagnosticata subito l’infiammazione.

Il ritardo di giorni per cercare la vera risposta al suo malessere in diversi ospedali cittadini, e iniziare le cure più adeguate per stroncare la malattia, le è stato fatale, per questo dopo il suo decesso i familiari hanno iniziato una battaglia legale per avere giustizia.

Poche ore fa l’annuncio dell’evento: “A gennaio di quest’anno abbiamo perso la nostra collega per questo bruttissimo caso di malasanità – spiegano i colleghi -. Tutti ricordano Valeria e quello che le è accaduto a soli 27 anni, e per prevenire tragedie come questa, non solo è stato creato un sito dedicato alla sua storia, ma noi periodicamente abbiamo deciso di organizzare degli eventi che soprattutto aiutino economicamente la famiglia nelle spese legali necessarie a fare luce su questa tragedia”.

L’evento allo Sportin Club di Fiumicino, arriva proprio da un’idea del padre della 27enne, un graduato dei Vigile Del Fuoco, che con il corpo nazionale, e  tramite il gruppo sportivo romano, ha contattato uno dei colleghi di sua figlia per  organizzare insieme questa partita del cuore.

L’odissea della 27enne

Lo scorso 25 dicembre, la 27enne era stata operata al Campus Biomedico di Roma per un ascesso. Due giorni dopo però, un forte mal di testa, con dolori anche alla schiena e al collo, l’avevano spinta ad pronto soccorso del policlinico Casilino, dove le sarebbe stata diagnosticata una forte cefalea e prescritto degli antinfiammatori.

Una diagnosi del disturbo che non l’aveva convinta, sia per l’intervento chirurgico appena subito sia perché i dolori non diminuivano. Una situazione di malessere che non accennava a migliorare nemmeno dopo le successive richieste al pronto soccorso Casilino, dove sono avvenuti i fatti gravi denunciati dai familiari, e cioè i due presunti rifiuti di effettuare altre visite alla giovane.

Solo all’Ospedale San Giovanni, la 27enne sarebbe riuscita ad accedere poco dopo apprendendo l’unica variazione alla diagnosi, che si sarebbe però limitata ad individuare un peggioramento dell’infiammazione sulla colonna vertebrale, che venne collegato al probabile effetto di una protrusione discale delle colonna.

I primi di gennaio invece venne invece fuori il “mostro”, la meningite batterica finalmente riscontrata sempre all’Ospedale San Giovanni, con la ricerca da parte dei responsabili dello stesso nosocomio di una struttura in grado di intervenire con urgenza. Valeria Fioravanti venne quindi trasportata al Gemelli, ma le sue condizioni estremamente gravi non le hanno dato speranza. La giovane è deceduta il 10 gennaio.

Un epilogo durissimo, impossibile da accettare per la famiglia che il prossimo 13 luglio si troverà ancora una volta attorniata da amici e colleghi che si stringeranno nel suo ricordo  nell’evento aperto a tutta la cittadinanza, dove verrà attivata anche una postazione per la raccolta fondi ad offerta libera.