Santa Marinella: commessa insegue le ladre e sventa un tentativo di furto

Tentativo di furto andato a male ai danni di un grande magazzino, l’autrice del colpo finisce in carcere

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Un tentativo di furto andato a male per la prontezza dei riflessi di una delle commesse che si è gettata all’inseguimento di una delle due ladre consentendo il tempestivo intervento di una pattuglia del nucleo radiomobile dei Carabinieri. E’ accaduto a Santa Marinella dove due ragazze di età superiore a vent’anni hanno cercato di rubare prodotti cosmetici per un valore complessivo di quasi 2000 euro a un supermercato di merce per la casa.

Tentativo di furto andato a male ai danni di un grande magazzino, l’autrice del colpo finisce in carcere

Le due donne erano entrate nel grande magazzino di Acqua e Sapone, situato in via Valdambrini a Santa Marinella. Fingendo di essere due normali clienti le ladre hanno nascosto all’interno di una grossa borsa diversi articoli di valore comprendenti cosmetici, profumi, trucchi, lozioni e creme. Terminata la razzia dagli scaffali la coppia ha saltato le casse e si è diretta verso l’uscita del supermercato dove l’allarme del sistema antitaccheggio ha iniziato a suonare.

Richiamata dalla sirena una delle commesse si è immediatamente lanciata all’inseguimento delle due fuggitive che si sono separate. Dopo averne raggiunta una la commessa ha tentato di immobilizzarla ma è stata violentemente spintonata a terra mentre la ragazza le lanciava contro una manciata di terra e brecciolino allo scopo di disorientarla e di proseguire nella fuga. La commessa non ha desistito e ha in questo modo consentito a una pattuglia dei militi dell’Arma di intervenire tempestivamente e di bloccare la ragazza con la refurtiva mentre tentava di salire su una macchina per allontanarsi. Nella vettura sono stati rinvenuti i prodotti appena rubati, circostanza che ha fatto scattare l’arresto in flagranza di reato.

Difesa dall’avvocato di fiducia la ragazza è stata processata per direttissima. Il giudice ha convalidato il fermo e ha disposto la misura cautelare del trasferimento in carcere in considerazione del fatto che il reato contestato non era il semplice furto, ma una rapina impropria in ragione della violenza esercitata nei confronti della commessa del grande magazzino per poter fuggire con la refurtiva.