Roma, gli estorce 350mila euro per estinguere debiti di droga: 46enne in stato di fermo

L'uomo è gravemente indiziato di aver ottenuto tramite estorsioni 350mila euro, per estinguere i debiti contratti dalla vittima durante l'acquisto di droga

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Roma: i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma, in coordinamento con i militari dell’Arma della Compagnia di Piazza Dante, al termine dell’attività investigativa, hanno dato esecuzione a un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica capitolina, a carico del pregiudicato Daniele Salvatori, classe 1977, residente a Cinecittà, perchè gravemente indiziato di essere il responsabile di estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso  ai danni di un 36enne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari.

L’uomo è gravemente indiziato di aver ottenuto tramite estorsioni 350mila euro, per estinguere i debiti contratti dalla vittima durante l’acquisto di droga

Nel dettaglio, durante le indagini condotte dai carabinier è stato evidenziato come Salvatori, in concorso con altre persone, tramite ripetute minacce di morte a quest’uomo, fatte anche utilizzando armi, abbia costretto anche la madre e il fratello della vittima a dargli circa 350mila euro, per estinguere vari debiti contratti dopo  l’acquisto di sostanze stupefacenti.

Le somme di denaro ottenute tramite estorsione venivano date principalmente in contanti, ma anche sotto forma di bonifici fatti a favore di persone vicine a Daniele Salvatori, tra i quali alcuni suoi parenti.

A conferma della pericolosità e della spietatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, già in passato, lo scorso 3 ottobre 2022, Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (provincia di Frosinone), perchè sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime, con un’arma clandestina.

La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, nelle prossime ore, richiederà al competente Tribunale la relativa convalida dell’arresto dell’indagato.

Come sempre in questi casi, precisiamo ai nostri lettori che il procedimento in questione si trova nella fase delle indagini preliminari e pertanto le persone indagate devono ritenersi come presunte innocenti, fino all’emissione di una definitiva sentenza di condanna, con le prove che si svolgeranno nel corso del processo, fino all’ultimo grado di giudizio.