Ostia, simulazioni nella città in miniatura del “Dopo di noi”

La città in miniatura della Fondazione Roma Litorale per insegnare ai ragazzi disabili a vivere la realtà

Una città in miniatura per imparare a riconoscere i segnali stradali, ma anche le strisce pedonali dove attraversare e le paline delle fermate dove salire su un bus. Si chiama ‘Street Art’ e rappresenta uno dei numerosi progetti inseriti dalla Fondazione Inclusione Salute e Cura Roma Litorale nel percorso “Dopo di noi”, destinato a sostenere persone diversamente abili.

La città in miniatura della Fondazione Roma Litorale per insegnare ai ragazzi disabili a vivere la realtà

Nella prima fase del progetto ‘Street Art’, realizzato dalla Fondazione Roma Litorale, dieci ragazzi di età compresa tra i 25 e i 35 anni con problemi intellettivi e sotto la supervisione degli operatori e delle maestre d’arte coinvolti, hanno costruito con cartone di materiale riciclato tutto ciò che era necessario a dare corpo a una città in miniatura per poi viverla nella sua poliedrica realtà. Un vero e proprio laboratorio in cui migliorare abilità manuali e la cosiddetta ‘motricità fine’ utilizzando forbici, punteruoli e altri attrezzi utili alla costruzione del necessario. Ecco materializzarsi i semafori e i loro colori, le insegne che distinguono i veicoli in uso alla polizia e ai vigili del fuoco oppure quelli delle ambulanze e via via tutti gli altri segnali stradali, le strisce pedonali, le paline dei bus.

Lo scopo dell’iniziativa, dopo la fase teorico pratica della costruzione della mini città, e che è stata appena conclusa è di passare al secondo tempo del progetto e cioè quello di esercitarsi in un training in area protetta – dice il direttore generale di Fondazione Roma Litorale, Stefano Galloniper questo sfrutteremo l’ampio parcheggio della nostra sede sul Lungomare degli Abruzzi 24/a. I ragazzi restano all’interno del centro per circa otto ore al giorno – conclude Galloni – e a settembre, dopo la pausa estiva – saranno pronti per completare l’ultima fase dell’iniziativa passando dalla simulazione alla sperimentazione della realtà dei vari aspetti della vita urbana in modo autonomo anche se naturalmente sotto la guida degli operatori”.

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I ragazzi della città in miniatura con le maestre d’arte che li hanno aiutati a costruire semafori, segnali stradali e tutto il necessario

Street Art’ non è il primo progetto che si inserisce nel percorso ‘Dopo di noi’, l’obiettivo della Fondazione è, infatti, di consentire a chi soffre di disabilità cognitive di diventare, il più possibile indipendente. La Fondazione Roma Litorale e i suoi esperti puntano non solo sulla sensibilizzazione al tema dell’ambiente e al ciclo virtuoso dei rifiuti impiegando sempre materiali riciclati, ma anche a trasmettere ai ragazzi che, spesso, vivono in case comuni create da parenti e genitori a cucinare, scaricando le ricette da Internet e rispettando i limiti dei budget messi a loro disposizione o ancora ad apparecchiare e a utilizzare le posate nel modo appropriato.  Si tratta di un ciclo di formazione continua che non può mai essere interrotto perché le conquiste fatte hanno il pregio di far crescere l’autostima ma, nel loro caso, vengono dimenticate con altrettanta rapidità. Nel “Dopo di noi” ci sono anche progetti a tema come ‘Esco con gli amici’ per gestire passeggiate e altre iniziative di socializzazione e veri e propri tirocini per la formazione a varie attività lavorative.

Il sogno nel cassetto della Fondazione Roma Litorale che ha esteso il suo raggio operativo anche ad altre fragilità, come quelle provocate dalle malattie oncologiche, è di realizzare strutture operative proprie per dare prospettive di lunga durata a chi dovrà, comunque anche in futuro vivere sempre nel segno del “Dopo di noi”.