Roma, celebrata la prima udienza del processo a Camilla Marianera, la “talpa” di Piazzale Clodio

Celebrata la prima udienza che vede indagati Camilla Marianera e Jacopo De Vivo per il reato di corruzione in atti d'ufficio

udienza primo grado

Roma: oggi, mercoledì 7 giugno, è partito ufficialmente il processo a  Camilla Marianera e Jacopo De Vivo, che sono indagati e in carcere da 4 mesi per i reati di corruzione in atti d’ufficio, con la giovane, praticante presso il tribunale di Piazzale Clodio che, come raccontatovi nei mesi scorsi, avrebbe rivenduto a terzi a peso d’oro, incassando “mazzette”, informazioni giudiziarie coperte da segreto istruttorio.

Celebrata la prima udienza che vede indagati Camilla Marianera e Jacopo De Vivo per il reato di corruzione in atti d’ufficio

Si trattava di informazioni segretissime e comunicate in tempo reale con grande dovizia di particolare, sotto pagamento di “mazzette”, ad affiliati a clan mafiosi o legati al mondo violento degli ultrà calcistici, grazie proprio ad una “talpa” che operava da dentro al tribunale capitolino, creando un giro d’affari dorato e illegale.

La praticante avvocato, Camilla Marianera, adesso dovrà rispondere di queste accuse, con le informazioni secretate che sarebbero state passate sottobanco per non meno di 200-300 euro a “soffiata”, informando tempestivamente gli interessati, ad esempio, di pedinamenti o intercettazioni disposti ai loro danni dall’Autorità Giudiziaria.

Nella giornata odierna si è tenuta dunque la prima udienza, con gli indagati che si sono presentati davanti ai giudici dell’ottava sezione penale, mentre alcuni dipendenti del Ministero della Giustizia e del Consiglio dei Ministri hanno assistito come parte interessata e lesa, essendosi costituiti come parti civili.

Al termine del dibattimento è stato stabilito che la prossima udienza avrà luogo il mese prossimo, lunedì 3 luglio.

Nella fattispecie, l’udienza odierna è servita ai giudici per ammettere le prove richieste e nella prossima dei primi di luglio verrà dato incarico per la conferito l’incarico per la trascrizione delle intercettazioni, ascoltando proprio il primo teste “chiave”, ovvero il responsabile dell’ufficio intercettazioni della Procura capitolina che, a sua volta pagato, riforniva la Marianera delle informazioni poi rivendute a caro prezzo.

In questi uffici sembrerebbe attualmente che Camilla Marianera e il suo fidanzato, Jacopo De Vivo avessero il loro complice il complice al loro servizio, un “Mister X” non ancora ben individuato e sul quale procedono gli accertamenti per certificare la sua identità, in un passaggio fondamentale del procedimento, dato che grazie a questa figura sarebbero stato tenuto vivo il giro d’affare con informazioni tratte dagli uffici del Tribunale penale romano.

Ricordiamo come sempre ai nostri lettori che gli indagati vanno considerati come presunti innocenti fino al terzo e ultimo grado di giudizio e fino all’emissione di una sentenza di condanna definitiva ai loro danni, con le prove che si formeranno eventualmente nel corso del processo.