Roma, il rider ucciso dal bus a Re di Roma era malato: l’autopsia “salva” il conducente

L'esame autoptico confermerebbe che il 23enne rider si sarebbe sentito male poco prima di venire travolto dal bus a causa di una congenita malformazione cardiaca

Una ambulanza durante un intervento
Un' ambulanza. Foto di repertorio

Roma: il caso del giovane ridere 23enne investito e ucciso da un bus mentre era in servizio nei pressi di Piazza Re di Roma lo scorso 28 gennaio pare essere arrivato a un punto di svolta, con l’autopsia che sembrerebbe al momento aver salvato e liberato da ogni responsabilità il conducente del mezzo pubblico in quanto il giovane, poco prima di essere travolto avrebbe avuto un malore che lo avrebbe fatto cadere sull’asfalto, con l’autobus che solo dopo lo ha colpito in pieno, uccidendolo sul colpo.

L’esame autoptico confermerebbe che il 23enne rider si sarebbe sentito male poco prima di venire travolto dal bus a causa di una congenita malformazione cardiaca

Scagionato dunque dall’accusa di omicidio colposo l’autista indagato, con l’esame autoptico che avrebbe confermato la presenza di un problema cardiaco congenito nel giovane keniota.

Da questa malformazione sarebbe scaturito il malore fatale che lo avrebbe fatto crollare sulla strada e poi nulla avrebbe potuto il guidatore del mezzo pubblico per evitare il corpo del ragazzo.

Pertanto, per questo drammatico evento, la Procura di Roma deresponsabilizza e toglie ogni addebito al conducente, richiedendo contestualmente l’archiviazione delle indagini.

Nonostante gli ultimi aggiornamenti, tuttavia resta forte il senso di dolore per questa morte che strappa alla vita il giovane keniota, in quella tragica serata a Roma solo per sbrigare alcune pratiche, dato che era studente universitario iscritto in Toscana, a Siena.

Resta impressa nella memoria la drammatica scena della madre del rider 23enne che, qualche giorno dopo, aveva voluto visitare di persona il luogo dove suo figlio era morto e, arrivata nei pressi di Piazza Re di Roma e vedendo le chiazze di sangue ancora presenti nella sede stradale, si era sentita male venendo soccorsa da una pattuglia dei carabinieri che transitava in zona.

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