“Lasciate gli alloggi se non avete il contratto d’affitto”: la nota del Ministero è un falso

Nel X Municipio l'avviso inquietante del Ministero tappezza diverse palazzine del quartiere Giardino di Roma: in molti sospettano sia un fake

Un inquietante cartello informativo con il Logo del Ministero dell’Interno, Dipartimento della pubblica sicurezza, ha fatto la sua comparsa in alcuni condomini di Giardino di Roma. Si tratta di un “invito” rivolto ai non residenti ed eventuali occupanti abusivi delle palazzine tappezzate dell’avviso, di lasciare i condomini per imminenti controlli sull’identità e la regolarità degli inquilini. Ma l’apposizione del cartello non confermato dalla Questura, ha sospettare il fake.

Nel X Municipio l’avviso inquietante del Ministero tappezza diverse palazzine del quartiere Giardino di Roma: in molti sospettano sia un fake

Non sarebbe la prima volta che un avviso del Ministero dell’Interno si rivela un falso. Sulla rete ne sono circolati a bizzeffe, ma su carta, secondo l’ultima segnalazione che ci è arrivata da alcuni cittadini del Quartiere Giardino di Roma, sarebbe la prima volta e soprattutto nei termini del messaggio contenuto.

I cittadini che hanno scattato la foto (in basso), sono i condomini di diverse palazzine del quartiere, tappezzate di un annuncio che informa gli inquilini del fatto che: “Ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale, è fatto espresso invito ai non residenti dell’edificio di lasciare le abitazioni ospitanti per tornare in quelle di residenza”. E questo per dei presunti e imminenti controlli che verranno svolti dalle Autorità nei condomini e nelle abitazioni private.

"Lasciate gli alloggi se non avete il contratto d'affitto": la nota del Ministero è un falso 1

La comunicazione prosegue poi con la richiesta di specifici documenti da tenere a portata di mano per degli eventuali blitz che, “a sorpresa”, potrebbero avvenire, con i relativi accertamenti del documento d’identità con foto e con indirizzo di residenza, e del documento di locazione/ contratto di affitto. Non gli unici da mostrare secondo il lungo elenco della nota ministeriale, che si conclude con tutti i rischi per i trasgressori, nel caso vengano riscontrate presenze non giustificate, fino alla minaccia di reclusione fino a 12 anni.

Insomma, stando alla carta appiccicata sui muri delle palazzine sotto presunta sorveglianza, se non si può provare che la propria presenza in quel domicilio (se diverso dalla residenza), al momento del controllo, è legata a “gravi motivi di necessità quali malattia o assistenza agli anziani con certificazione medica, o motivi di lavoro che rientrino nella categoria Ateco“, si rischia una denuncia ai sensi di una serie di articoli che prevedono, nell’ordine: un’ammenda fino a 206 euro, l’arresto fino a tre mesi e la reclusione fino a 12 anni nei casi più gravi.

Naturalmente chi ne dovrebbe sapere di più e cioè la Polizia di Stato, nega la veridicità della cosa, talmente generica che sembra mettere in difficoltà anche chi potrebbe trovarsi per caso in una di quelle abitazioni come ospite per un caffè. Il “mistero” potrebbe essere svelato tra un mesetto quando la carte ingiallita finirà per staccarsi dal muro e finire tra i rifiuti differenziati.

La redazione resta a disposizione per conferme o smentite sull’informazione che merita un approfondimento per i cittadini, preoccupati per eventuali blitz nella case, generalmente non preavvisati peraltro.