Cattura autorizzata, abbattimento sospeso e porte spalancate all’ipotesi di un trasferimento anche all’estero per l’orso “killer” del Trentino Alto Adige. E soprattutto abbattimento immediato in caso di pericolosità nelle fasi della cattura. La caccia a Jj4, l’orsa che ha ucciso il runner Andrea Papi sul Monte Peller tra la Val di Sole e la Val di Non, potrà proseguire. Jj4 è tutt’altro che salva. Il suo destino va ancora deciso.
Jj4 non è salvo: l’orso potrà essere, intanto, catturato. Rinviata a maggio la valutazione dell’abbattimento
E’ la sintesi della sentenza del Tar di Trento, che ha accolto il ricorso delle associazioni animaliste Lav e Lac contro la prima ordinanza di soppressione emessa dal presidente della Provincia.
Un provvedimento che non rispecchia affatto quello che due anni fa rigettò un’altra ordinanza di abbattimento contro Jj4 dopo l’attacco a due cacciatori nei boschi del Peller.
Il Tar ora ha infatti accolto il ricorso degli animalisti in attesa di acquisire l’intero carteccio da parte della Provincia completo anche dei “referti sanitari sulle cause del decesso” del runner trentino.
Il giudice ha chiesto inoltre di entrare in possesso delle analisi genetiche che hanno consentito di individuare in Jj4. E soprattutto anche il parere formale dell’Ispra, come precisa il Tar, ritenuto indispensabile per il Consiglio di Stato, in caso di secondo giudizio amministrativo.
C’è un punto centrale che mette ancora a rischio l’orso JJ4: il giudice ha previsto l’abbattimento solo in caso di pericolosità per gli operatori nelle fasi di cattura. Che è un altro via libera alla morte dell’animale, anche se per estrema necessità.
La sospensiva, va precisato, si riferisce però al primo ricorso animalista, promosso l’8 aprile, cioè prima dell’identificazione di Jj4 grazie al Dna. L’iter giudiziario è stato appena avviato.
Sono stati solo dettati i tempi iniziali per ora.
I documenti sollecitati dal Tar dovranno essere depositati non oltre il 27 aprile, mentre la camera di consiglio per la trattazione collegiale del procedimento è fissato per l’11 maggio.
Ipotesi trasferimento all’estero
Fino all’11 maggio, quindi Jj4 potrà essere catturato e non abbattuto in attesa di valutare tutti gli atti, anche se il Tar in qualche modo ha già fornito un parere di massima positivo all’ordinanza di soppressione.
Ecco il passaggio cruciale al riguardo: “Ritenuto che l’estrema gravità di quanto accaduto astrattamente giustifichi, nella specie, l’adozione della misura dell’abbattimento dell’animale disposta dall’ordinanza qui impugnata, e ciò in quanto l’episodio va risultato sussumibile“, scrive il presidente della sezione del Tar, Fulvio Rocco.
Nell’evenienza della cattura, l’orsa Jj4 “dovrà essere reclusa in attesa di formale parere reso da Ispra circa la necessità della soppressione” (in realtà superata dalla seconda ordinanza della Provincia), o della “possibilità di un suo eventuale trasferimento in altro sito esterno alla regione Trentino Alto Adige” anche all’estero (improbabile ma non impossibile, ndr).
Se dunque venisse individuato un territorio disposto a ospitare Jj4, per di più a costo zero per il Trentino Alto Adige (come specifica il Tar) impedendole di tornare ad attaccare persone come accaduto in tre occasioni, i giudici raccomandano di valutare questa ipotesi come alternativa all’abbattimento.