Dovrebbe rientrare entro lunedì a Roma la salma di Alessandro Parini, l’avvocato romano di 35 anni ucciso ieri a Tel Aviv da un attentatore alla guida di un’auto lanciata a tutta velocità sui passanti.
Alessandro Parini aveva deciso di fare una passeggiata con gli amici e di evitare il taxi. Il suo ricordo
Gli amici che erano con lui, intanto, stremati dall’incubo, hanno interrotto la vacanza e con l’aiuto della ambasciata italiana partiranno al più presto. La procura di Roma ha aperto un fascicolo per terrorismo. (leggi qui)
“Avevamo deciso con Alessandro di camminare, di fare una passeggiata evitando di prendere un taxi”, hanno ricordato gli amici in lacrime.
Ora a Roma sono in tanti a ricordare il giovane avvocato amministrativista come un ragazzo discreto, sorridente, mai sopra le righe.
“Un giovane entusiasta della vita. Abitava qui da quattro anni. Era pieno di amici”, lo ricordano i vicini di casa, a Monteverde.
“Qualche giorno fa stava mettendo a posto il giardino, i fiori – racconta una condomina – Una persona estremamente gentile. Viveva da solo, viaggiava spesso. Mi hanno detto che era felice per questa vacanza“.
Turbato anche il portiere dello stabile in viale Liegi, ai Parioli, dove Alessandro Parini lavorava nello studio Police&Partner, oggi chiuso, come tutti i week end: “Qui stentiamo tutti a crederci. Siamo addoloratissimi”.
I genitori
“Un ragazzo semplice e modesto“, è così che il papà e la mamma di Alessandro Parini hanno ricordato il figlio. Poche parole perché comprensibilmente provati dall’immenso dolore.
La procura
La procura di Roma ha aperto un fascicolo. A indagare il gruppo anti terrorismo, coordinato dal procuratore aggiunto Michele Prestipino. I reati ipotizzati sono attentato con finalità di terrorismo, omicidio e lesioni. Le verifiche sono a carico di Ros e Gos che hanno già inviato una prima informativa.
