Si tinge sempre più di giallo la morte di Francesco Vitale, il pr barese volato giù da un terrazzo condominiale di via Pescaglia alla Magliana a mezzogiorno di mercoledì scorso, 22 febbraio. Il telefonino del pr è introvabile come i suoi documenti e chi lo conosce esclude il suicidio (leggi qui). Nella virata delle indagini non si esclude l’omicidio o la morte come conseguenza di altro reato.
Ipotesi omicidio. Il pr sarebbe volato giù nel tentativo di sfuggire a degli aguzzini che lo tenevano sequestrato per un debito
L’ipotesi al vaglio degli investigatori ora è quella di omicidio, probabilmente preterintenzionale. Secondo una ipotesi tutta da verificare il pr, 46 anni, e alcuni guai con la giustizia per droga, sarebbe caduto in una trappola, ossia segregato a Roma dove sarebbe stato invitato per ripianare un debito forse di droga. Nel tentativo di fuggire da un appartamento proprio della Magliana la caduta.
Il giorno in cui è morto, il fratello aveva presentato una denuncia di scomparsa alla Questura a Bari dove Francesco Vitale noto come Ciccio e padre di due figli viveva con la compagna.
Ad accompagnarlo da Bari a Roma Magliana la compagna. L’uomo, finito in ristrettezze economiche, pare che avesse accumulato debiti in Puglia con alcuni elementi della comunità pakistana, ma soprattutto a Roma con dei pusher che lo hanno convocato dalle pari di via Pescaglia.
Gli investigatori del nucleo operativo del comando di Roma stanno anche vagliando l’ipotesi che sia stato spintonato giù dal palazzo. Una ipotesi, però, più remota.
Sul corpo, oltre alle ferite compatibili con una caduta da circa 15 metri, ovvero dal terrazzo condominiale non sarebbero stati rilevati segni di violenza come colpi d’arma da fuoco o coltellate ma sarà l’autopsia a confermare o meno quanto emerso dal primo esame esterno condotto sul posto dal medico legale mercoledì mattina.
La procura ha affidato l’incarico nella giornata di ieri e i rilievi autoptici dovrebbero essere svolti lunedì 27 febbraio all’istituto di medicina legale del Verano.
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