Terremoto di magnitudo 7,9 in Anatolia: migliaia di morti e intere città crollate (VIDEO)

Devastazione e morti per un terremoto diffusosi alle ore 2,17 ora italiana. Riflessi per il rischio tsunami lungo le coste del sud della Penisola

Una violentissima scossa di terremoto di magnitudo 7,9 della scala Richter è stata registrata nel sud della Turchia, al confine con la Siria. L’Ufficio di gestione dei disastri e delle emergenze di Ankara, che dipende dal ministero del’Interno, ha reso noto che il sisma è stato registrato alle 4,17 ora locale, le 2,17 in Italia, nella provincia di Kahramanmaras, ad una profondità di sette chilometri.

Devastazione e morti per un terremoto diffusosi alle ore 2,17 ora italiana. Riflessi per il rischio tsunami lungo le coste del sud della Penisola

L’effetto prevedibile è drammatico: i sismologi hanno calcolato che lo spostamento orizzontale della terra registrato lungo una fascia di circa cento chilometri di territorio ha riguardato circa tre metri di superficie.

Sono state tre le forti repliche seguite al terremoto. In Italia l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato le tre scosse alle 2:28, 2:36 e 2:58 ora italiana con magnitudo rispettivamente 5.6 (rivista al ribasso da 6.7), 5.2 e 5. Un totale di 42 scosse di assestamento sono state registrate in Turchia nelle due ore successive alla prima, aggiunge l’agenzia per la gestione dei disastri e delle emergenze del ministero degli Interni di Ankara.

Va sottolineato che la zona colpita è ad altissimo rischio di sismicità: convergono in quel punto le tre faglie continentali, rispettivamente quella africana, quella asiatica e quella europea.

La tragica conta delle vittime

Alle 8,30 “Sono oltre 520 le persone che hanno perso la vita. Almeno 284 i morti, e almeno 2.323 i feriti, nelle province turche interessate dal sisma (Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras) ma il bilancio è destinato a salire dal momento che il prefetto di Kahramanmaras – una delle province colpite – ha detto che non è ancora possibile capire quante siano le vittime mentre i danni sono ingenti”.

Una prima stima dei danni, riferisce di 1710 edifici crollati. Tra questi anche il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo, come rende noto CnnTurk mostrando immagini dell’edificio ridotto ad un cumulo di macerie.

Secondo una stima, però, i morti per il terremoto in Siria e Turchia potrebbero arrivare a diecimila. È la drammatica previsione fatta dall’United States Geological Survey (Usgs), secondo cui ci sarebbe il 47% di probabilità che le vittime siano tra mille e diecimila, il 20% che siano tra diecimila e 100mila e il 27% che siano tra 100 e mille. Le stime dell’Usgs si basano sui dati storici dei terremoti nella regione, sulla popolazione e sulla vulnerabilità delle strutture nelle zone più colpite. I danni potrebbero ammontare a cifre che oscillano tra un miliardo e dieci miliardi di dollari. 

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Gli effetti del terremoto sulla strada che collega Hatay con Reyhanly

Rischio tsunami in Italia

Un’allerta tsunami in seguito al terremoto é stata lanciata in Italia e in tutto il bacino orientale del Mediterraneo «a seguito di anomalie del livello del mare osservate ai mareografi di Iskendrun e Erdemli in Turchia». A spiegarlo sono i sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisca e Vulcanologia. «L’entità delle variazioni è tuttavia contenuta (circa 30 centimetri picco-picco) pertanto il pericolo tsunami per l’Italia è contenuto», hanno subito chiarito dall’Ingv che aveva previsto «l’arrivo teorico delle onde di tsunami in Italia è a partire dalle 6:30 di questa mattina».

Alle 7,46 l’annuncio del cessato allarme: «I dati mareografici e le valutazioni indicano che l’allerta è concluso». Così la Polizia locale di Bari rilancia il messaggio del sistema di allertamento nazionale per i maremoti generati da sisma. «Non si attendono ulteriori onde di maremoto – spiega il messaggio – Si segnala comunque che potrebbero persistere per parecchie ore correnti anomale di assestamento del livello del mare».

Protezione civile: “pronti a partire”

«La Protezione Civile italiana ha già fornito la propria disponibilità per contribuire al primo soccorso». Lo riferisce Palazzo Chigi nel comunicato con cui la premier Giorgia Meloni ha espresso solidarietà alle popolazioni colpite.

Un’altra scossa potente

È quella che l’istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia INGV ha registrato alle 11,24 di oggi, lunedì 6 febbraio, ora italiana ancora in Turchia. Il sisma in questo caso ha toccato il grado 7,5 di magnitudo.

Il bilancio delle ore 20,30

Alle 20,30 si stima che durante la giornata nell’area interessata dal sisma si sono verificate 200 scosse delle quali 71 potenti. La più forte, secondo gli espressi, ha espresso una potenza pari a 100 bombe atomiche.

Il bilancio delle vittime è salito a oltre 2.700 morti. Il servizio di emergenza turco ha annunciato che almeno 1.762 persone sono morte in Turchia, mentre altri 1.000 persone hanno perso la vita nella vicina Siria, portando così il totale delle vittime a 2.762.