Scuola, indetto sciopero nazionale: data e motivi dell’agitazione

Ufficiale lo sciopero nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado a livello nazionale. Questa la data e le motivazioni dello stop alle lezioni

Indetto ufficialmente uno sciopero nazionale delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, per via dell’agitazione promossa dal sindacato Usb Pubblico Impiego scuola: tutto è stato reso noto con la circolare 10058 tramite la quale il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha dato notizia dell’indizione dell’agitazione. Vediamo data e motivazioni dello stop alle lezioni.

Ufficiale lo sciopero nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado a livello nazionale. Questa la data e le motivazioni dello stop alle lezioni

Incroceranno le braccia in particolare, il prossimo 10 febbraio, per l’intera giornata, tutto il personale Ata, docente, dirigente ed educativo sia assunto a tempo determinato di tutti gli istituti pubblici di ogni orgine e grado.

Nella circolare in questione si riferisce che l’USB P.I. Scuola ha indetto lo sciopero di tutto il personale del comparto scuola docente, Ata, educativo e dirigente assunto tempo determinato e indeterminato delle scuole in Italia e all’estero per l’intera giornata di venerdì 10 febbraio 2023 e, in base a quanto deciso dagli articoli 1 e 2 della legge 146 del 12 giugno 1990, sarà fatto comunque garantendo i servizi pubblici di base.

In una nota ufficiale inoltre Usb scuola fa sapere che venerdì 10 febbraio si scenderà in piazza, perchè la scuola 50mila dipendenti Ata, per recuperare i tagli dell’ultimo ventenno fatti da vari governi di varie colorazioni politiche.

Far aumentare gli organici è proprio il punto chiave della protesta, perchè evidenzia le grandi necessità di impiego di tanti precari e dipendenti scolastici e crei organici tali da rispondere alle esigenze di studenti e famiglie.

Sicuramente la carenza di organico è un problema sentito anche dall’ordine degli avvocati di Roma, come vi abbiamo evidenziato in un nostro recente articolo di domenica scorsa (leggi qui), dove il Presidente del Consiglio dell’Ordine Paolo Nesta, neoeletto (leggi qui), sollecitava un forte aumento delle assunzioni per incrementare il numero dei dipendenti presenti in tribunale, così da offrire prestazioni e procedure più rapide e snelle (leggi qui).

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Roma, Ordine degli avvocati: “Urgente colmare i vuoti d’organico in Tribunale”