Sono risultati negativi gli esami tossicologici disposti sulla madre del neonato di tre giorni morto all’ospedale Pertini di Roma per un sospetto soffocamento mentre veniva allattato. La donna non aveva assunto ne’ droga ne’ farmaci: è l’esito fornito dagli specialisti alla procura che sul caso procede per omicidio colposo.
Ora si attende l’esito dell’autopsia sul neonato. Al vaglio anche la morte bianca
Il piccolo sarebbe morto soffocato dalla mamma, che si è addormentata con lui accanto dopo averlo allattato (leggi qui). Ed è così che l’8 gennaio una infermiera del Pertini. Il piccolo ormai livido e la mamma addormentata.
L’ospedale, intanto, ha avviato una indagine interna. Ora si attende l’esito dell’autopsia dell’istituto di medicina legale del Policlinico Umberto I per capire se il bimbo sia morto soffocato, come dedotto durante i soccorsi, o si tratti di un caso di morte bianca, la morte improvvisa che può colpire i neonati.
Il rooming-in
Intanto la Asl Roma 2, dalla quale dipende il Pertini, respinge in maniera categorica le critiche sul servizio. “Alle pazienti viene assicurata un’adeguata presa in carico ed il rispetto dei requisiti organizzativi previsti dalla normativa vigente, che determina, peraltro, un alto livello di soddisfazione da parte dell’utenza così come testimoniato dall’incremento dei volumi di attività“, riporta una nota.
“Il rooming-in“, si specifica “viene attuato anche nell’ospedale Pertini, dove tutte le puerpere vengono informate dei rischi connessi alla gestione del bambino, venendo peraltro edotte, anche con la sottoscrizione di un modulo, sulle azioni da effettuare per evitare il verificarsi di eventi avversi“.
L’ipotesi della società italiana di pediatria
“In attesa dei risultati del riscontro diagnostico, tale evento potrebbe rientrare, secondo quanto spiega il tavolo tecnico allattamento al seno della Società italiana di pediatria (Sip), nell’ambito del “sudden unexpected postnatal collapse” (supc, collasso neonatale improvviso e inaspettato)“, fa sapere invece è la Sip. “Con questa definizione – chiarisce Guglielmo Salvatori, responsabile del tavolo allattamento al seno della Sip – si esprime un raro ed improvviso evento, a volte un decesso, in una gran parte dei casi senza spiegazione, che può verificarsi nei primi 7 giorni di vita“.
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