Accoltellamento a Termini: nuovi particolari dei testimoni svelano una possibile premeditazione

Accoltellamento di Termini: dettagli forniti dai testimoni del tentato omicidio della turista, mostrano inquietanti similitudini tra l'indagato e un altro bruto ancora libero

stazione termini

Dopo la cattura di Alexander Chomiak, l’accoltellatore della stazione Termini, gli accertamenti sull’uomo e sulla busta di plastica che aveva con se, avevano portato al ritrovamento della probabile arma del tentato omicidio con tracce ematiche di cui si attende l’esito delle analisi.

Oggi intanto le indagini proseguono con l’ascolto delle testimonianze di chi suo malgrado si è trovato ad assistere all’aggressione violenta sulla turista, e dalle quali sarebbe emerso che l’accoltellatore indossava dei guanti in lattice al momento in cui ha sferrato i colpi.

Accoltellamento di Termini: dettagli forniti dai testimoni del tentato omicidio della turista, mostrano inquietanti similitudini tra l’indagato e un altro bruto ancora libero

Le indagini sull’aggressione di Termini, che ha portato alla cattura di Alexander Chomiak gravemente indiziato del tentato omicidio di Abigail D., fanno emergere alcuni nuovi aspetti svelati dai testimoni che il 31 dicembre scorso si trovavano nei pressi delle biglietterie automatiche teatro della violenza, quando la turista israeliana è stata brutalmente ferita dall’uomo finendo in prognosi riservata al Policlinico Umberto I (leggi qui).

Nella descrizione del senza fissa dimora polacco, sarebbero stati confermati statura, e abbigliamento scuro con un cappello da baseball e un sacchetto azzurro nella mano sinistra, dettagli a cui si sono aggiunti i guanti in lattice, che l’uomo avrebbe indossato durante la violenza ad Abigail D.

Accertamenti su Chomiak, mentre è ancora ricercato il bruto di Garbatella

Il particolare dei guanti ha riportato alla memoria delle indagini – anch’esse ancora in corso – ma senza alcuna cattura – la brutale violenza subita da una donna di 40 anni a settembre dello scorso anno, sorpresa in un parcheggio da un ignoto che la picchiò e abusò sessualmente di lei per poi fuggire con il sopraggiungere di alcune persone richiamate dalle urla della vittima.

Per fugare ogni dubbio che i due aggressori non siano la stessa persona, non può essere esclusa la possibilità di un accertamento che ancora una volta chiederà alla scienza una risposta.

All’epoca dello stupro di Garbatella (leggi qui), fu possibile individuare su un brandello del guanto usato dallo stupratore il suo Dna, confrontabile con quello del senza fissa dimora indiziato per il tentato omicidio di Termini.

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Tentato omicidio a Termini: nella busta del senza fissa dimora, trovata forse l’arma dell’accoltellamento