Roma, l’assessore marziano scopre le sassaiole dei rom contro i bus

Al deposito Atac danneggiate sette vetture con una sassaiola partita dal campo nomadi. E L’assessore comunale chiede che il Comune delocalizzi l’accampamento

finestrini sassi sassaiola Atac

Sassi contro i bus del deposito Atac alla Magliana. La sassaiola piove dal vicino campo nomadi, i finestrini di quattro vetture vengono infranti e l’assessore comunale scopre il fenomeno. E il paradosso è che chiede che l’accampamento venga spostato, dimenticando che la decisione spetta al suo sindaco e alla sua giunta.

Al deposito Atac danneggiate sette vetture con una sassaiola partita dal campo nomadi. E L’assessore comunale chiede che il Comune delocalizzi l’accampamento

Succede alla Magliana. “Ieri sera (venerdì 6 gennaio n.d.r.) tre vetture Atac sono state bersagliate con sassi e messe fuori servizio. L’altro ieri sera altri quattro bus. Si tratta peraltro di tutte vetture nuove”. Ad affermarlo è Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità di Roma Capitale.

La sassaiola è avvenuta alle 21,30 e sul posto sono intervenute le volanti del commissariato San Paolo. I vetri dei mezzi pubblici sono andati in frantumi e fortunatamente non ci sono feriti. “La situazione – osserva Patanè – non cambia ed è pericolosa, l’unica soluzione è delocalizzare il campo rom di via Candoni che, come sostenuto più volte anche da Questore, Prefetto e Comandante dei Carabinieri, non può stare accanto ad un obiettivo sensibile perché i suoi abitanti hanno dimostrato a più riprese di non essere persone civili. È sempre più urgente arrivare dunque alla delocalizzazione del campo rom perché la situazione non è più sostenibile sotto tutti i punti di vista: economico, sociale, operativo e soprattutto perché viene messa a repentaglio la sicurezza degli operai e degli autisti”.

Il bilancio, dunque, è di sette autobus danneggiati.

In realtà l’assessore già ad aprile scorso aveva scritto all’allora prefetto di Roma, Matteo Piantedosi (oggi ministro dell’Interno) affinchè autorizzasse la forza pubblica per lo sgombero del campo nomadi (leggi qui).  Un appello debole e rimasto inascoltato visto che il 10 agosto l’assalto si è ripetuto (leggi qui) e che il 21 agosto si è fatto ancora più serrato (leggi qui).

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Uno dei sassi lanciati contro i bus al deposito di Magliana

Ora, quella di Patanè è senza dubbio una voce autorevole in seno alla Giunta comunale di Roma. Il punto che appare singolare, però, è che l’assessore con queste sue dichiarazioni sembra un marziano appena sbarcato sulla Terra. Denunciare pubblicamente il gravissimo disservizio, noto da anni come lui stesso conferma, o farlo attraverso una missiva personale alle autorità ci fa capire che o Patanè è isolato dal sindaco e dalla sua Giunta, ente al quale spetterebbe la decisione della dislocazione del campo rom, oppure è in cerca di giustificazioni agli occhi della pubblica opinione.

Verrebbe da pensare che il suo atteggiamento sia proprio quello della propaganda se sono vere le dichiarazioni del consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Federico Rocca. “Negli ultimi mesi – denuncia Rocca – per ben due volte ho chiesto un consiglio straordinario sui campi rom, che si è svolto con l’assenza del sindaco e soprattutto con l’assenza di un piano efficace. Recentemente grazie al blitz delle Forze dell’ordine si è scoperto che nei campi è possibile ritrovare mezzi e oggetti di valore sottratti a ignari turisti e cittadini, nonché persone con precedenti e dedite ad attività illegali, il tutto a spese dei contribuenti. Insomma l’appello dell’assessore Patanè è senza dubbio una buona notizia anche se arrivata con qualche anno di ritardo. Speriamo solo che non rimangano parole sui comunicati stampa ma che si traducono in fatti concreti”.

Reazione di facciata, dunque, quella di Patanè, considerando anche che il 23 agosto (leggi qui) ad essere stati colpiti da una sassaiola erano stati gli agenti Polizia locale di una pattuglia. Alla luce di quell’episodio i sindacati avevano chiesto al sindaco di far svolgere più serrati controlli nei campi nomadi ma, se il fenomeno continua indisturbato, evidentemente nulla è cambiato.

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