Roma, chiude nel cuore di Via Veneto lo storico panificio Palombi: venne fondato nel 1898

Lo storico panificio-pasticceria annuncia su facebook la chiusura della propria attività dopo 124 anni

La foto allegata al post che annuncia la chiusura. Fonte profilo Facebook Panificio Palombi Roma.

Anche nel pieno centro di Roma, nella via della ricchezza per eccellenza, la crisi e la miriade di “serrande abbassate” non risparmia neanche una delle attività più storiche, come il panificio Palombi. Difatti nella giornata di oggi, lunedì 7 novembre, il panificio-pasticceria Palombi ha annunciato ufficialmente tramite un post accorato sul suo profilo facebook ufficiale che chiuderà i battenti a Via Veneto dopo ben centoventiquattro anni di storia e potrebbe davvero essere per sempre.

Lo storico panificio-pasticceria annuncia su facebook la chiusura della propria attività dopo 124 anni

Era l’ormai lontanissimo 1898 quando nella via dei divi e della dolce vita, Via Vittorio Veneto, al civico 114, Pietro Palombi – romano di origini marchigiane – aprì con successo un panificio che diventerà leggenda, nel cuore della città Eterna.

Il panificio Palombi ha pubblicato oggi un post sul suo account Facebook in cui scrive della chiusura (forse definitiva forse no, lascia un pizzico di speranza) del negozio che pubblichiamo testualmente: “Siamo qui per comunicare la chiusura di questa pagina. Come molti di voi già sapranno dopo tanti anni abbiamo deciso di chiudere l’attività. È stata una decisione difficile, sofferta, maturata nel tempo, ma sicuramente la più giusta, dovuta anche al periodo storico complesso che stiamo vivendo. Vorremmo però ringraziare ciascuno di voi, dal cliente del caffè al volo, al cliente storico, ai molti turisti di passaggio e a chi da sempre e giornalmente ha apprezzato i nostri prodotti artigianali, regalandoci la motivazione per andare avanti tanti anni.Un ringraziamento ed un pensiero speciale va ai nostri collaboratori che negli anni hanno lavorato rendendo possibile quello che è stato il Panificio Pasticceria Bar Palombi. Ci auguriamo di poterci ritrovare un giorno, chissà!”.

Pane e dolci appena sfornati nella via simbolo di Roma, una chiusura che non può davvero passare inosservata e dove era ancora conservato all’interno dello storico panificio il forno che vedete in foto.

Si può a buon diritto dire che si tratta di un altro pezzetto della storia di Roma che se ne va, e sono tantissimi, sotto al post, i commenti di ex dipendenti e clienti affezionati, alcuni da generazioni. Si sprecano i cuoricini e le parole di immensa stima per chi ha messo in piedi l’attività e la rimpiangono idealmente con le lacrime agli occhi questa sofferta decisione della proprietà. Stefania Scrive soltanto “Quanto mi dispiace”.

Vittoria si accoda al triste coro quando dice: “Mi dispiace tanto! Avevate delle cose buonissime che ho mangiato per tanto tempo..mia madre lavorava a via Toscana e passava spesso da voi per comprare cose dolci e salate! Ordinò anche il buffet salato per i suoi 25 anni di matrimonio facendo un figurone!! Eravate una garanzia….! Ma via Veneto sta veramente morendo?”.

Pina, una ex dipendente, li rimpiange già:Che peccato Lavorare da voi é stata una bellissima esperienza”, mentre Augusto li ricorda per un prodotto in particolare: “Le stupende pizzette rosse che mangiavo da 70 anni!”

Manuela racconta di storie della sua vita vissuta: “Che grande dispiacere! Tappa fissa la mattina quando andavo a scuola! Tutto strepitoso…ma ricordo ancora il sapore delle Vostre pizzette rosse! Grazie per aver reso più piacevole quel periodo della mia vita!”, anche Paolo brancola nello sconforto quando afferma: “Sono passato ho visto tutto spento…non volevo crederci. Sono sicuro sia stata una difficile decisione. Un abbraccio grande”.

Chisura con le parole di amarcord di Andrea, un altro ex lavoratore del forno-pasticceria: “Ne ho fatto sempre un vanto di aver lavorato nella vostra bellissima azienda nei primi anni ’80 ,mi dispiace proprio tanto che abbiate preso questa decisione .Vi auguro il meglio con tutto il cuore”.

Recentemente, nel X Municipio, vi avevamo raccontato di un’altra storica attività lidense, l’edicola della signora Franca, che tra la sua gestione e quella precedente era stata aperta per 70 anni (leggi qui).

Segno che la moria delle attività non accenna a diminuire e colpisce trasversalmente i settori più disparati e per le motivazioni più disparate, prime fra tutte il costo delle utenze, le bollette monstre ed il cambiamento del tipo di commercio.

A settembre scorso aveva destato grande scalpore la “bolletta choc” della Gelateria Fassi (leggi qui) e ad ottobre scorso era stata evidenziato che proprio per questo motivo anche i centri sportivi e le piscine della Capitale fossero in gravissima difficoltà (leggi qui).

Mentre giusto il 2 novembre vi avevamo raccontato di come a brevissimo saranno molte altre le aziende che cesseranno di esistere (leggi qui)

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