Roma, schianto in scooter: Gabriele Proietti muore a 35 anni

L'appello della famiglia: “Chi ha visto qualcosa ci aiuti”. L'anomalia dello scooter tamponato

Gabriele Proietti

L’incidente con lo scooter non gli ha dato scampo. Non ce l’ha fatta Gabriele Proietti, il 35enne romano rimasto coinvolto in un incidente con il suo scooter nella serata dell’8 settembre sulla Tiburtina. Il giovane, appassionato di calcio e tifoso della Lazio, è deceduto sabato 17 settembre all’ospedale Pertini dov’era stato ricoverato dopo una fuoriuscita di strada di cui i suoi familiari, disperati, sanno poco o nulla.

L’appello della famiglia: “Chi ha visto qualcosa ci aiuti”. L’anomalia dello scooter tamponato

Proietti, originario di Ciciliano e che risiedeva nel quartiere Case Rosse di Roma, l’8 settembre, dopo aver visto a casa in tv il primo tempo della partita di Europa League della “sua” Lazio contro il Feyenoord, si stava dirigendo in scooter a casa della fidanzata per guardare la ripresa del match, ma lungo la Tiburtina, all’altezza del km 1496, all’incirca alle 22, sarebbe uscito di stradaal lato destro della carreggiata.

Il 35enne è giunto in ambulanza vigile e cosciente al Pronto Soccorso del Pertini, a quanto hanno riferito i sanitari l’indomani alla mamma Teresa, che nessuno ha avvisato dell’incidente: è stata lei stessa, dopo la telefonata preoccupata della fidanzata, che non aveva visto arrivare Gabriele né era più riuscita a contattarlo per telefono, a cercarlo all’ospedale e a scoprire che lo avevano ricoverato in Ortopedia per una frattura alla clavicola.

La donna inizialmente ha tirato un sospiro di sollievo, sembrava un trauma non grave, e invece Gabriele è rimasto di fatto per tutta la giornata del 9 settembre in sala operatoria: prima per ridurre la frattura al braccio, poi per una emorragia emersa dalla Tac.

In tarda serata è stato trasferito in Terapia Intensiva e non si sarebbe più risvegliato: due giorni dopo sarebbe subentrato anche un edema cerebrale, in un continuo precipitare della situazione, fino alla dichiarata morte cerebrale e al decesso, sabato 17 settembre.

Gli organi donati

Con un gesto di grande amore, nonostante l’enorme dolore, sua madre ha acconsentito all’espianto degli organi, Gabriele ha donato il cuore, il fegato e le cornee salvando altre vite: “era un buono, avrebbe voluto così” spiega la signora Teresa, che però non riesce a capacitarsi di diversi elementi, sia del sinistro sia della degenza.

Per questo, attraverso l’Area Manager Lazio e responsabile della sede di Roma, Angelo Novelli, si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già fatto richiesta di acquisire tutta la documentazione relativa al sinistro al comando della polizia locale nonché le cartelle cliniche all’ospedale per sottoporle ai propri esperti.

L’appello a eventuali testimoni

E con l’occasione Studio3A, per conto dei suoi assistiti, lancia anche un appello a chi avesse visto o avesse qualche informazione utile sull’incidente, perché il motociclo presenta danni “sospetti” al posteriore tanto da far pensate ai congiunti della vittima un possibile coinvolgimento di un altro veicolo: si può contattare la polizia locale o chiamare il numero verde di Studio3A, 800090210.

Il giovane, che lavorava per un’azienda che effettua consegne di prodotti agro alimentari nei supermercati e per la grande distribuzione, era molto conosciuto soprattutto in ambito calcistico.

Giocava da sempre a pallone a livello dilettantistico e con buoni risultati ed era appena approdato per la nuova stagione sportiva alla Virtus Lazio.

Gabriele ha vestito le maglie di molte squadre importanti, tra le quali quelle de L’Acquedotto, New Team Tivoli e Atletico 2000.

Nella sua carriera ha vinto numerosi campionati, ottenendo spesso il salto di categoria”. Ma Gabriele era anche e soprattutto un grande e “sfegatato” tifoso della Lazio, anima della curva bianco-celeste, che lo piange commossa.

 

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Il retro dello scooter

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