Aria fritta e vento di elezioni: il Pd, nelle vesti di un triumvirato di amministratori omologhi, rilancia uno dei cavalli di battaglia intramontabili e finora rimasti ancorati al libro dei sogni. Si tratta del rilancio di Ostia, spiaggia di Roma e quartiere balneare, oggi periferia semidistrutta dall’enorme potenziale inespresso.
Il triumvirato Zingaretti-Gualtieri-Falconi promette 100 milioni di euro per il rilancio di Ostia. Se non fosse che tra poche ore si vota e che il Governatore è candidato
I vertici di Regione (Nicola Zingaretti), Comune (Roberto Gualtieri) e Municipio (Mario Falconi) hanno dato appuntamento ieri, lunedì 19 settembre, ai giornalisti per comunicare il progetto di turno. Lungomare bellissimo, spiagge senza lungomuro, una pista ciclabile di collegamento tra città e litorale, investimenti per rafforzare l’identità di Ostia come città universitaria.
L’impegno targato Pd è di investire da qui (anzi dal 2021, si è detto in conferenza) al 2027 ben 100 milioni di euro. “Circa 50 milioni saranno destinati a progetti di rilancio del lungomare di Ostia, 25 milioni alla difesa della costa, 10 milioni alla realizzazione di una pista ciclabile dal Colosseo al mare, 15 milioni per portare a Ostia l’università” è il computo presentato alla stampa.
«Immaginiamo un grande concorso internazionale di progettazione per valorizzare il nostro intervento sul lungomare e produrre un risultato di grande livello»: sono le parole del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Peccato che la stessa cosa è già stata fatta nell’aprile 2004 (sindaco Walter Veltroni) su iniziativa dell’allora presidente del Municipio, Davide Bordoni. Il bando internazionale per la riqualificazione del lungomare di Roma, lanciato sulla Gazzetta Ufficiale nell’aprile 2004, raccolse i progetti di ben 60 gruppi di progettazione francesi, portoghesi, svizzeri e italiani. Le opere sono state pubblicate in un libro di 272 pagine e i progetti vincitori sono stati presentati persino alla XI Biennale di Architettura di Venezia.
Da allora, salvo il tentativo di waterfront sul finale di gestione del sindaco Gianni Alemanno (2013), il lungomare di Ostia, pardon di Roma, è stato solo terreno di speculazione politica con parole chiave che oscillano tra lungomuro, spiagge libere, bolkestein, chioschi e stabilimenti balneari.
Basterebbe ritirare fuori quei progetti se si avesse davvero la volontà di agire ma, è evidente, meglio dilatare i tempi, continuare e ragionarci sopra e, soprattutto, aspettare di vedere che succede con il nuovo Pua (tra determine, regolamenti e prevedibili ondate di ricorsi) e con i bandi di evidenza pubblica previsti per l’attuazione della direttiva servizi (Bolkestein).
Per tutto il resto (difesa della costa e pista ciclabile dal Colosseo al lungomare) bisognerà attendere i tempi della progettazione. Per quanto concerne la lotta all’erosione: “un progetto di cui è stato avviato lo studio, i cui risultati saranno presentati a ottobre“. Riguardo alla mobilità, in realtà, sarebbe stato più utile esprimersi su tempi e modi di miglioramento della Roma-Lido o Metromare, che dir si voglia, vero calvario per pendolari dell’ufficio, dell’università e delle spiagge, visto che ora non ci sono più attenuanti e la gestione è sotto un unico ente, la Regione Lazio.
Tutta questa fretta di annunciare iniziative che sono ancora da progettare giustifica il sospetto che si tratti semplicemente di campagna elettorale (domenica 25 settembre si vota). Insomma, aria fritta e dopo chi vivrà vedrà.
L’unica vera realizzazione che già è in marcia, riguarda l’implementazione dell’identità di polo universitario per Ostia ma non tutto si deve alla triade dem. I lavori all’ex Enalc di Castelfusano procedono spediti per merito dell’Università Roma 3 (leggi qui) che ha stanziato e appaltato l’opera. I due fabbricati dell’ex ente maestre di piazza delle Sirene che dovranno diventare studentati secondo l’annuncio di due mesi fa, restano invece in attesa di aprire i cantieri.
Fa sorridere, infine, che Nicola Zingaretti, candidato capolista alla Camera dei Deputati, nel presentare il mega-piano per Ostia abbia ricordato che si tratta di “risorse che si aggiungono ai 55 milioni per l’ospedale Grassi e ai 5 milioni per la sanità vicina al territorio”. Vorremmo ricordare umilmente che quella somma promessa per l’ampliamento dell’ospedale di Ostia risale in parte (30 milioni) ai tempi di Storace presidente della Regione (2005) e che i 55 milioni di cui parla Zingaretti sono stati erogati alla Regione Lazio nel 2017 nell’ambito nel Piano di edilizia sanitaria (legge 236/2016). Cinque anni (di governo regionale Pd) sono passati invano e per l’ampliamento del Grassi ancora non c’è neanche uno straccio di progetto.
Il PUA chi l’ha visto? Inaccessibile il piano arenili di Ostia